Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:51 min.
Etichetta:InsideOut Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEPARTURE
  2. THE CHALLENGE
  3. GRYTVIKEN WHALING STATION
  4. HEADING SOUTH
  5. ICEBOUND
  6. PLENTY OF TIME
  7. THE TURNING POINT
  8. GOING HOME
  9. INTO THE LIFEBOATS
  10. ELEPHANT ISLAND
  11. WILL YOU EVER RETURN?
  12. IN SEARCH OF RELIEF
  13. THE RESCUE
  14. WE HAD SEEN GOD!

Line up

  • Frank Bossert: guitars, keyboards, bass, mandolin, percussion
  • Billy Sherwood: vocals
  • Troy Donockley: uillean pipes, low whistle
  • Yogi Lang: moog, synthesizers
  • Kalema: vocals
  • Ian Dickinson: narration

Voto medio utenti

La storia (vera) è di per sè avvincente. Una spedizione che si prefiggeva l’attraversamento del continente antartico, comandata da un esperto e titolato esploratore britannico, diventa, ad un solo giorno di navigazione dalla meta, una tragica questione di sopravvivenza, con la nave (denominata Endurance) imprigionata e stritolata dal pack, e un conseguente audace viaggio di ritorno, effettuato con i pochi mezzi a disposizione: i battelli di salvataggio e il coraggio e la determinazione di un capitano che, seppur sconfitto dalla natura nel suo intento di “conquista”, vince la sfida più importante, riportando in salvo tutti i membri del suo equipaggio.
L’eroe della situazione è Ernest Henry Shackleton, ed è alla sua leggendaria impresa che è dedicato il nuovo (all’attivo altri tre full-length, “Eureka” del 1997, “The Full Circle” del 2002 e “The compass rose” del 2005) disco degli Eureka, la creatura di Frank Bossert, multi-strumentista e compositore tedesco.
“Shackleton’s voyage” è un’opera particolare, una sorta di colonna sonora prettamente musicale per un film le cui riprese si svolgono in contemporanea alla sua fruizione direttamente nell’immaginazione dell’ascoltatore, il quale si trova a veder materializzati, grazie anche all’ausilio di brevi parti recitate (dall’attore inglese Ian Dickinson), i momenti più importanti di questa suggestiva avventura dal felice epilogo.
Gli strumenti suonati dallo stesso Bossert e dai suoi ospiti (Troy Donockley già collaboratore di IONA, Status Quo, Del Amitri, Mostly Autumn e Nightwish, e Yogi Lang degli RPWL) diventano pennelli intinti in una vernice colorata di vaporoso prog sinfonico e di reminiscenze celtiche, attraverso la quale vengono delineati nella nostra mente i paesaggi sterminati e glaciali dell’emozionante vicenda, sottolineando i vari stati d’animo e le dinamiche del racconto con grand’efficacia e intensità.
La presenza di tre pezzi cantati, poi, anche grazie alla pregevole interpretazione di Billy Sherwood, (noto per la militanza in Yes, Conspiracy e World Trade, presente in “The challenge” e “Going home”) e di Kalema (presente in “Will you ever return?”) contribuiscono a rendere ancora più affascinante il quadro complessivo, facendolo diventare maggiormente fruibile anche per i meno avvezzi alla musica esclusivamente strumentale, senza interrompere il flusso emozionale creato dalle preziose architetture armoniche.
“Shackleton’s voyage” è un Cd obiettivamente bello, ispirato e affascinante, da consigliare a chi ama il prog-rock più immaginifico e riflessivo, e a chi ha apprezzato i capolavori di Mike Oldfield o adorato il misconosciuto (e splendido!) “K2 - Tales of triumph and tragedy” di Don Airey (le affinità tra i due dischi sono piuttosto evidenti).
Speriamo che la sua “singolare” natura non concorra a farlo “scomparire” nella febbrile e incessante marea d’uscite che contraddistinguono il mercato discografico odierno.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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