Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:50 min.
Etichetta:Arise
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. GRIMBOR THE GREAT
  2. ARRIVAL
  3. THE DARK SIDE
  4. SHADOWDANCERS
  5. THE SAVIOUR
  6. THE UNEXPECTED
  7. NEW HOPE
  8. BATTLE OF MINDS
  9. REQUIEM

Line up

  • Pasi Humppi: vocals
  • Tomas Wäppling: guitar
  • Martin Tilander: drums
  • Peter Wiberg: bass
  • Tommie Johansson: keyboards

Voto medio utenti

I Freternia sono un pallino del sottoscritto sin dal loro debut album "Warchants & Fairytales", un gruppo in grado di distinguersi nel ribollente (ed inflazionato) calderone del Power Metal.
Neanche a dirlo provengono dalla Svezia, ma non hanno mai avuto vita facile. Dopo il primo album avevano dovuto superare, non senza qualche difficoltà, un brutto periodo, e devo confessarvi che non è mancato qualche tremito lungo la mia spina dorsale quando sembrava che la band si fosse ormai sciolta. Invece saranno le vostre casse (direbbero i Manowar: "... blow your speakers...") a tremare sotto i colpi di Tomas e soci. Starò esagerando? Che avranno di diverso questi Freternia dalle altre bands del genere? Direi innanzi tutto un singer, Pasi Humppi, dotato di un timbro di voce graffiante e personale, sicuramente non il solito cantato alto e pulito. Inoltre i brani si distinguono bene l'uno dall'altro, nonostante viaggiano quasi sempre sostenuti, con dei cori e dei refrain memorabili e potenti, grandi melodie supportate da riffs sostenuti, senza mai scadere nel lezioso. Certo, questo lo fanno già in tanti, ma a mio parere non tutti con la convinzione e la tenacia dei Freternia. Rispetto al passato i brani mi sembrano poi aver perso qualcosa sul piano della melodia, relegata sopratutto sulla conclusiva "Requiem", ed ho trovato meglio inserite nel tessuto musicale le tastiere (comunque mai troppo invadenti) di Tommie Johansson. "Grimbor The Great" è l'inevitabile opener, con la doppia cassa di Martin Tilander a scandire i tempi su cui si rincorrono in lungo ed in largo tastiera e chitarra. A riguardo ho trovato molto buona la prestazione Tomas Wäppling, vero leader del gruppo, che da quest'album ha lasciato il basso per passare alle sei corde. Stessa aria per "Arrival", e tutto sommato anche su "Shadowdancers", mentre "The Dark Side" è un po' più meditata, nei cori e nello stacco musicale centrale. Finora nessun cedimento, e se sarete entrati in sintonia con la voce di Pasi potrete apprezzare appieno quest'album. "The Saviour" mostra qualche concessione al metal made in Germany, mentre su "The Unexpected" assumono maggior importanza le tastiere, ma in entrambi casi sempre senza snaturare il sound del gruppo. "New Hope" mi piace per l'andamento rutilante e per gli intrecci vocali alla Gamma Ray. "Battle of Minds" è uno dei pezzi più aggressivi, musicalmente ed a livello vocale, dell'album. Un brano intitolato "Requiem" non poteva che chiudere l'album, ed era altrettanto inevitabile che mostrasse delle aperture malinconiche e più melodiche, anche se per fortuna non ci trova di fronte ad una ballad.
Complimenti alla Arise per non esserli fatti scappare ed a Jean Pascal Furnier per l'ottimo artwork realizzato per "A Nightmare Story": una bella copertina non fa mai male!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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