Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:59 min.
Etichetta:Cyclone Empire

Tracklist

  1. FROM THE SEAT OF FALSE JUDGEMENT
  2. PATH OF A WANING MOON
  3. AXIOMS OF LIFE
  4. PERENNIAL MOVEMENT III
  5. MACHINATION
  6. MANIFESTATIONS OBSCURE
  7. PERENNIAL MOVEMENT II
  8. FRAYED WINGS
  9. BEYOND SALVATION
  10. MY SPIRITS FAIL
  11. HAVOC

Line up

  • Joleni: vocals
  • Thomas Johnson: guitars
  • Tommy "Wilbur" Eriksson: bass
  • Johannes Berg: drums

Voto medio utenti

Dopo un paio di demo, anche i Semlah di Tommy "Wilbur" Eriksson (già al servizio dei Count Raven, nome ben conosciuto nel panorama doom) giungono al traguardo del primo ed omonimo full length. "Semlah", presentato già in ottima maniera da una splendida copertina decisamente a tema, è un piacevole disco di doom classico che si riallaccia molto diligentemente ai canoni del genere: tra le note sofferte dell'album è facile sentire come echi di Solitude Aeternus e Candlemass facciano talvolta capolino, tra le pieghe della voce solenne ed epica di Joleni così vicina a quella di Robert Lowe, o tra l'arabesco di arpeggi malinconici e riff più tipicamente heavy che la chitarra di Thomas Johnson riesce a ricreare. Nota di merito anche per i frangenti solistici, dove Johnson sfodera una prestazione eccellente con assoli tanto semplici quanto godibili, dal gusto prettamente a cavallo tra anni Settanta e Ottanta. Come detto, "Semlah" non esce manco di un millimetro dai binari del heavy doom più canonico, ne consegue che se siete alla disperata ricerca di originalità il gruppo in questione non soddisferà di certo il vostro palato. Maggiore favore incontrerà invece in coloro che in queste sonorità retrò ci sguazzano con gaudio come un maiale che si rotola nel fango, anche se per onestà va rimarcato come il disco sei Semlah sia tutt'altro che un capolavoro, poichè non si rivela in grado di tenere alta l'attenzione per tutti i 60 minuti della sua durata, annoiando in alcuni frangenti più del dovuto. D'altronde in questo 2009 tutti coloro che si cimentano nel doom classico avranno di che battagliare per tenere testa a quel "Death Magic Doom" dei ritrovati Candlemass..
In definitiva un disco nela media, con alti e bassi e che ci limitiamo a caldeggiare solo ai fan accaniti del genere.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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