Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2009
Durata:60 min.
Etichetta:Cold Dimensions

Tracklist

  1. BEWUSSTEIN
  2. WAGEMUT
  3. ZWEIFEL
  4. HERZENSWUNSCH
  5. VERHINDERER
  6. WANDLUNG

Line up

  • Benjamin König: all instruments

Voto medio utenti

Non posso sapere precisamente quanti di voi seguano il Black Metal, in maniera più dettagliata i Lunar Aurora, e proprio a voler andare a cercare il pelo nell'uovo Trist, il progetto parallelo ai Lunar Aurora ad opera di Benjamin König, ma in caso fatelo, andate a scovare questa cascata di pura e cristallina negatività, per me una sorta di palliativo a questo caldo schifoso che inizia ad avvolgere Roma. Dopo due anni di silenzio Trist rimette fuori il naso dal nulla che lo circonda con questo terzo disco intitolato Willenskraft, praticamente il disco che a lungo andare vi ci porterà anche a voi nel nulla più totale. In sei tracce lunghe, molto lunghe, Trist sprigiona sensazioni che il più pessimista della terra in confronto passerebbe come una persona dalle possibili e speranzose ambizioni di sorpassare una crisi suicida. Il calvario si apre con dodici interminabili minuti in cui il mare e l'infrangersi delle onde viene ripetuto come una sorta di loop interminabile, prima che Wagemut faccia il suo ingresso con tutta la sua nera disperazione, in un quarto d'ora da angoscia, ma sempre con quel fascino perverso che il Depressive/Ambient Black Metal (lo squallore delle necessarie etichette...) riesce a sprigionare. Per quanto mi riguarda proprio Wagemut è quella che potrebbe essere presa come canzone manifesto di Trist, e non soltanto di questo nuovo disco in particolare, grazie anche a quegli arrangiamenti di tastiera che donano un qualcosa di estremamente personale e cupo al tutto, per non parlare dell'impatto melodico che tramuta in un qualcosa di "facilmente" memorizzabile sin dal primo ascolto. Willenskraft è come una casa degli orrori, dove ogni stanza nasconde spiacevoli sorprese, dove per farla breve la musica è soltanto il veicolo di certe esperienze, morbose, che risiedono nel nostro inconscio più profondo per poi venire risvegliate a causa di certe vibrazioni sonore pericolose. Trist è come l'uomo piccolo piccolo che si intravede nella copertina: solo nel suo vuoto, e proprio per questo maggiormente distinguibile rispetto alla massa. Black Metal!
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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