Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:36 min.
Etichetta:Perennial Quest

Tracklist

  1. HALLUCINATORY MUTILATION
  2. DECOMPOSITION
  3. THE TERRIFYING JEWEL OF FEAR
  4. IN THE GARMENT OF LUST
  5. CARNIVOROUS VISIONS
  6. INSANE ANGELIC SUFFERING
  7. EYES OF PRIMITIVISM CLOSED FOREVER
  8. AN ADVERTED COLLAPSE
  9. DISILLUSIONED

Line up

  • Martin Marincak: vocals
  • Jozef Kosc: guitar
  • Martin Kukol: bass
  • Marek Stasak: drums
  • Dano Kochanik: guitar

Voto medio utenti

I Perversity arrivano dall'est europa (precisamente dalla Slovacchia) e suonano death metal. Le analogie con i polacchi Vader non si fermano qui, perchè anche la musica è debitrice nei confronti di questi ultimi. Come avrete già capito, insomma, "In The Garment Of Lust" è uno di quei lavori canonici che non aggiungono nulla a quanto è già stato detto in passato... tuttavia questo non è necessariamente un difetto se la qualità della musica è tale da compensare la mancanza di originalità e innovazione. In questo caso si può dire che il risultato è più o meno riuscito: le canzoni si fanno ascoltare abbastanza piacevolmente, la tecnica singola e d'insieme dei cinque componenti è onesta e la feroce brutalità della musica mi ha in qualche punto convinto a non bocciare questo lavoro. Si tratta pur sempre di un album death metal, quindi a comandare troviamo le solite chitarre basse e aggressive, i veloci blast-beat di batteria e anche qualche rallentamento al limite del doom. Mi è piaciuto molto il suono secco del rullante, e in più di un punto mi è sembrato che i riff di chitarra della band si facessero più leggeri appunto per lasciare spazio e predominanza alla batteria. Dal punto di vista della varietà non siamo proprio a livelli storici, visto che le canzoni si assomigliano più o meno tutte e sarebbero potute anche rimanere attaccate, tanto poco ci si accorge degli stacchi tra una e l'altra! Un piccolo tentativo di renderle più dinamiche è rappresentato dall'inserimento di qualche synth in chiusura di un paio di pezzi, ma è troppo poco per definirlo un carattere distintivo della band. "In The Garment Of Lust" è un album da sottofondo, uno di quelli che ascoltate volentieri quando fate i compiti o mentre guidate... ma non è detto che dopo un migliaio di ascolti non arriviate a considerarlo un ottimo album. Purtroppo le prime impressioni sono queste, di un album che a stento ha raggiunto l'agognata sufficienza.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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