In questo ancora caldo weekend di fine estate ed inizio settembre, va in scena all’Alchemica Music Club di Bologna il primo atto della nuova stagione “autunnale/ invernale” (con cambio tessera obbligatoria in largo anticipo rispetto alla stagione ancora in corso) che prevede una serata metal all’insegna delle sonorità oscure, a forti tinte goth e horror.
Protagonisti assoluti della succulenta serata in programma, sono gli oramai veterani
Deathless Legacy, indiscussi ed indiscutibili leader nazionali oggi (e non solo) della scena horror metal italiana, assieme ai loro padri spirituali, gli storici
Death SS, precursori del genere horror metal. A supporto dei “NON MAI MORTI” toscani citati, troviamo due band tutte lombarde; in apertura le
Wicked Asylum e a seguire le rodate e fedelissime
Hellfox!
Al nostro arrivo nel locale (ampiamente in anticipo rispetto l’orario di esibizione delle band) notiamo subito una scarsa affluenza di pubblico, cosa che non andrà migliorando granché nel corso della serata, complice certamente il caldo che ancora imperversa nella nostra penisola, ma anche la concomitanza di tantissimi eventi metal che proprio in questo sabato si sono sovrapposti e accavallati in maniera incredibile, tanto da crearne un vero e proprio imbarazzo della scelta.
Detto ciò, resto del parere che da inizio giugno fino almeno a metà settembre, sia un errore organizzare eventi al chiuso, perché anche in caso di calo improvviso di temperature rimane sempre più gradevole stare fuori che chiusi dentro, specie se l’aria condizionata è inesistente o quasi impercettibile.
In perfetto orario svizzero, alle 21:30 in punto le
Wicked Asylum prendono possesso del palco ed iniziano a martellarci i timpani con la loro miscela di metal molto vario, difficilmente classificabile: direi un sound in cui si mescola la “vecchia scuola” NWOBHM con l’alternative/ nu metal dei giorni nostri. Sono sempre stato un po’ scettico con il “misto mare”, nel senso che prediligo qualcosa di più centrato e lineare, ma tuttavia devo ammettere che queste quattro ragazze lombarde ci sanno fare; del resto l’esperienza maturata per anni e anni in prestigiosi palchi Internazionali europei, e a fianco di quotati musicisti, non manca di certo a loro, considerando che sono sulla scena dal lontano 2009 (anche se solo dal 2015 con questa formazione), vantando un EP, e ben due album all’ attivo, di cui uno abbastanza recente intitolato “
Kintsugi” (2023), sul quale concentreranno tutta la scaletta e il tempo a loro disposizione.
Una bella scoperta ed una ottima prova corale complessiva della band, penalizzata leggermente dai suoni, nei quali la batteria è apparsa a tratti eccessivamente alta e sovresposta, coprendo di fatto un po’ il basso nella sezione ritmica.
Breve cambio palco, e quasi senza rendermene conto le bergamasche
Hellfox sono gia’ pronte per scatenarsi e scaraventarci addosso la loro energia metallica! Quello che balza subito all’occhio è la consueta cura del look e del dettaglio delle Hellfox, come è giusto che sia per qualsiasi band ambiziosa e che punta in alto; lunghi capelli colorati con i crazy colors, trucco ricercato, lenti a contatto vampiresche, vestiario gotico, new rock in pelle, catene, e molto altro fanno parte di un loro marchio di fabbrica tipico e più che collaudato da tempo. A livello musicale la loro proposta musicale è a metà strada tra il goth metal e il death metal melodico, dove alla voce pulita di Greta si contrappone quella growl della bassista Priscilla, supportate dalle ottime Gloria alla chitarra e Federica alla batteria. Complessivamente prova ampiamente superata, a pieni voti e del tutto convincente, sottolineata anche da parte del pubblico con tanti convinti meritati applausi e ovazioni.
Con questa di stasera all’Alchemica, (anche grazie a molte date di spalla ai Deathless Legacy), sarà stata a occhio e croce la sesta o settimana volta che le rivedevo le Hellfox e devo ammettere che non mi hanno mai deluso; qualche esibizione migliore, altre un po’ meno, ma tutto sommato sempre ben al di sopra della sufficienza. Come nel caso delle colleghe Wicked Asylum, anche loro optano per una setlist tutta incentrata solo sul nuovissimo disco “
The Human Of Human Gravity” (uscito quest’anno), del quale su tutte si fanno preferire l’opener “
Nautilus-Seaweed Braids”, “
Water Of The Ceiling” e la conclusiva “
Atlas”. Un succulento e piacevolissimo intrattenimento quindi… in attesa dell’ arrivo dei (NON ) MAI MORTI!
DEATHLESS LEGACYSenza falsa modestia, ho perso letteralmente il conto di quante volte ho visto in azione i Deathless Legacy nel corso degli anni, creando un rapporto coi ragazzi che va ben oltre quello dell’essere un semplice fan, ma direi più oramai di una vera e propria amicizia consolidata, cresciuta sempre più nel tempo. Perciò, vederli a due passi da casa come lo scorso luglio, o sobbarcarmi chilometri e ore di viaggio per rivederli, è sempre e solo un grande piacere e non mi cambia niente; è sempre tempo e denaro ben speso, ripagato da esibizioni straordinarie e professionali, che vanno ben oltre il compitino e la sufficienza (nel peggiore dei casi).
Con la data in questione di stasera all’Alchemica Music Club di Bologna è la terza volta che vedo quest’anno i pisani a supporto della loro ultima fatica discografia, (la settima per la precisione), dall’emblematico titolo “
Damnatio Aeterna”, uscito il 7 marzo 2025, giorno molto importante per il sottoscritto, perché ricorre il primo anniversario della morte di mio padre; per chi crede nel potere numerico e simbolico della magia, queste combinazioni non sono mai casuali, considerando anche che l’anno precedente presi la cassetta limitata e numerata a mano di “
Mater Larvarum” fatalità sempre con numerazione 7; tutto ha un senso e tutto si collega magicamente…sempre.
Rispetto all’ultimo concerto di luglio al Borgo di Montebello Vicentino, stasera ritorna la performer ufficiale
The Red Witch, che già ho avuto il piacere di ammirare nel release party di “Damnatio Aeterna” all’ Arci Tom di Mantova lo scorso marzo.
Frater Orion è come da copione il primo a fare la sua apparizione sul palco con il suo trucco caratteristico che ricorda molto quello tipico usato nei rituali voodoo... Il suo ruolo nella band è dietro le pelli della sua batteria, nascosto dal fumo e dalla penombra; genio indiscusso, mente creativa e carismatica dei Deathless Legacy, quindi non solo ottimo batterista, ma anche compositore, arrangiatore, scrittore, scultore, scenografo e regista. Dopo di lui, seguono a ruota il chitarrista
Stg.Bones, il bassista
Deadwood Nick e il tastierista
Alex Van Eden, altro musicista poliedrico, geniale e carismatico, impegnato in molti altri progetti extra Deathless Legacy. E ovviamente, come Lucifero comanda ed esige, per ultima appare sulla scena sua maestà , la Regina degli Inferi..la sacerdotessa
Steva Deathless! Ora il RITO può avere finalmente inizio…
Giustamente viene dato ampio spazio in questo tour a “Damnatio Aeterna”, non solo perché è la loro ultima fatica discografica, ma perché oggettivamente è il loro miglior album in assoluto, il disco perfetto, il capolavoro del settimo girone infernale, da dove deriva la “Dannazione Eterna “ evidentemente…o forse il giusto premio (e ricompensa sulla terra di Lucifero) per aver portato a peccare un numero considerevole di prelati e di uomini “giusti e di fede”…chi mai può dirlo?
“Damnatio Aeterna” spalanca prepotentemente le porte degli Inferi, mandando in estasi i peccatori, che vengono catapultati a ritroso nel tempo con la magnifica e suggestiva “
Rituals Of Black Magic”, nonché la title-track del mio album preferito prima dell’ avvento di “Damnatio Aeterna “. “
Miserere” è un piccolo gioiellino che risplende di luce propria, a tratti quasi lirica e celestiale. Certamente il precedente “Mater Larvarum “ è stato un altro capitolo molto importante della loro discografia, che non ha lasciato indifferenti gli adepti, tanto che “
Absolution” e “
Moonless Night”, vengono cantate a squarciagola dal pubblico, dove si distingue tra tutti un vero e proprio indemoniato appostato al mio fianco che mi ha quasi perforato un timpano con le sue urla devastanti: a parte questo dettaglio di colore, sono diventate litanie immortali e senza tempo, veri e propri classici dei Deathless Legacy.
Ora arriva il momento clou, quello più intenso ed emozionante dell’intero live : “
Sanctified”. Questo brano non è solo il più bello di “Damnatio Aeterna “, ma a mio modesti(SS)imo parere il migliore composto complessivamente di tutta la loro carriera; di un intensità unica, dove fuoriesce tutta la classe di Steva e vengono esaltate le sue capacità vocali di cambiare tonalità e intonazione, resa magica anche per merito di un talentuoso Alex Van Eden alle tastiere, seduto sul palco vicino a noi per l’occasione; uno dei punti fermi e di forza in assoluto della band, anche a livello coreografico e spettacolare con la sua onnipresente crestina punk color fucsia!
Naturalmente il tutto viene impreziosito anche dal lavoro magistrale di Sgt. Bones alla chitarra, dal bassista Deadwood Nick (particolare ispirato e in palla stasera!), e dal preziosissimo lavoro della performer Red Witch, eccezionale sia a livello individuale nelle varie figure ed interpretazioni, che come spalla ideale sovrapposta nei duetti con Steva, senza scordare quello certamente non meno importante ovvero di natura squisitamente ritualistica.
Le origini non vanno mai scordate e dimenticate, perciò in scaletta non può mancare il brano inciso nel 2021 in collaborazione con il Maestro
Steve Sylvester “
Your Blood Is Mine”, B-side del singolo “
Legion Of The Night”, un pezzo che adoro e che mi piace un botto, accolta invece a sorpresa con un certo tepore dalla maggior parte degli adepti.
“
Get On Your Knees” è il brano che non ti aspetteresti mai dai Deathless Legacy, nonché uno dei miei preferiti del disco, con quel suo appeal sexy/dark e blues, che mette ancora in mostra le doti versatili vocali di Steva; la forza di “Damnatio Aeterna” è proprio questa…la varietà dei suoni e dei brani che lo compongono, come mai era successo in passato: non a caso la successiva “
Spiritus Sanctus Diabolicus” è diametralmente opposta e di chiara matrice ed ispirazione
Ghost, che nonostante sia un gruppo che non amo particolarmente, è riuscita a prendermi fin da subito con quel coro (preregistrato) ammaliante ed ipnotico.
Il “settimo sigillo” si chiude con le corrosive e diaboliche “
Nightshade” e “
Gehenna”, altro picco assoluto, nonché il pezzo più duro, battuto e incazzato! La trasformazione in Vampiro di Steva a questo punto è completamente avvenuta….si è abbondantemente nutrita del sangue della Red Witch e il suo volto a questo punto ne è una maschera insanguinata mescolata al cerone bianco mortuario, dal quale spunta una maliziosa lingua soddisfatta , ma ancora assetata di sangue!
E arriviamo così (purtroppo) e forse troppo velocemente all’epilogo finale : “
Ora Pro Nobis” è oramai diventata un altro loro classico onnipresente, e punta di diamante di “
Mater Larvarum”; per i motivi sopracitati, e cioè di una certa familiarità coi Ghost, gli ho sempre preferito altri brani, come “Absolution” e “Moonless Night “ suonate in precedenza, oppure la stupende “Nightfall” e “Altar Of Bones”.
E come tradizione vuole la liturgia volge al termine con la classica “
Dominus Inferi” (sperando in un pronto ripescaggio di “
Join The Sabbath” nel pre finale…pleaseeee)…La Sacerdotessa incappucciata è pronta per eseguire l’ultimo rituale magico in nome di Lucifero… quello finale e più importante, quello purificatore delle coscienze e nel nome della vera libertà individuale, illuminandoci con la luce dell’Angelo Caduto da egli emanata sotto forma di candele, che ci porterà tutti dritti verso gli Inferi e alla “Dannazione Eterna” se non ci sarà redenzione una volta spente…
NEMA (Amen)