Dimmu Borgir - Enthrone Darkness Triumphant

Copertina 9

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1997
Durata:56 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. MOURNING PALACE
  2. SPELLBOUND (BY THE DEVIL)
  3. IN DEATH'S EMBRACE
  4. RELINQUISHMENT OF SPIRIT AND FLESH
  5. THE NIGHT MASQUERADE
  6. TORMENTOR OF CHRISTIAN SOULS
  7. ENTRANCE
  8. MASTER OF DISHARMONY
  9. PRUDENCE'S FALL
  10. A SUCCUBUS IN RAPTURE

Line up

  • Tjodalv: drums
  • Erkekjetter Silenoz: guitars, vocals
  • Shagrath: vocals, guitars
  • Stian Aarstad: keyboards
  • Nagash: bass, vocals

Voto medio utenti

A metà degli anni ’90 andava abbastanza di moda mettere il prefisso “symphonic” davanti a tutta una serie di sottogeneri del metal: esperimenti più o meno riusciti come quelli di Emperor, Rage, Therion e, che piaccia o no, dei nostrani Rhapsody, hanno dato il via ad un filone che, tra alti e bassi, è tuttora seguito e (molto) chiacchierato. I Dimmu Borgir sono tra i portabandiera di quel “Symphonic Black Metal” che conta, tra gli altri, i Cradle of Filth e i già citati Emperor. “Duri e puri” per l’aspetto e per le tematiche dei testi (Satana e i suoi seguaci, peccati gravi e possibilmente imperdonabili, sofferenze gratuite e indicibili e chi più ne ha più ne metta), in realtà i norvegesi sono molto più accessibili e meno oltranzisti di quanto non vogliano far credere. Il cantato in inglese (a discapito della lingua madre dei precedenti "For All Tid" e "Stormblast"), il nuovo logo (“leggibile” a differenza di tante altre band affini), l’ampio spazio lasciato alle tastiere (con timbriche più vicine alla musica ambient che alla musica estrema) e la produzione curata della Nuclear Blast sono segnali forti dell’ambizione della band di arrivare ben oltre i propri confini nazionali.
E ci riesce. I brani sono quasi tutti a loro modo “classici” nella loro genuinità, dall’iniziale “The Mourning Palace” (con quell’intro tastieristico che tutte le volte mi fa ancora venire i brividi) alla conclusiva “A Succubus in Rapture”, passando per le voci femminili di “The Night Masquerade” e le più note (e canoniche) “Spellbound (By The Devil)”, “In Death’s Embrace” e “Master of Disharmony”. Il mercato reagisce talmente bene che, scaramanticamente, i Dimmu Borgir daranno ai successivi lavori sempre titoli di tre parole ("Godless Savage Garden", "Death Cult Armageddon", "In Sorte Diaboli"…), tradizione interrotta dall’ultimo "Abrahadabra". L’inizio di una lunga storia e un ascolto obbligato nel suo genere.


A cura di Gabriele Marangoni


Recensione a cura di Ghost Writer
Perfetto

non ci sono parole per descrivere la magniloquenza di questo album incredibile

BLACK SINFONICO

ALBUM SPETTACOLARE. I SIGNORI INCONTRASTATI DEL BLACK METAL SINFONICO.

enthrone darkness triumphant

uno dei pochi album black metal che sia riuscito ad ascoltare fino alla fine.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 lug 2015 alle 11:14

Solo i dischi fatti con il cuore possono emozionare così.

Inserito il 27 lug 2015 alle 19:18

Disco che ha avuto il demerito, involontario, di sputtanare il Black Metal. Per il resto: pura poesia.

Inserito il 25 lug 2015 alle 10:35

Straordinario capolavoro assoluto, di una bellezza accecante, il punto più alto mai raggiunto dai Dimmu

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