Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:41 min.
Etichetta:Northern Silence Productions

Tracklist

  1. INTRODUCTION
  2. RETURN TO NOWHERE
  3. SHROUDED BY FADING YEARS
  4. INTERLUDIUM
  5. METANOIA
  6. REMAIN IN THE DEPTHS OF BLIND DARKNESS
  7. SILENT GRAVESTONES
  8. THERE IS STILL SNOW, HYPOMANIE

Line up

  • Almásy Gergely: everything
  • Alastor:drums

Voto medio utenti

Prosegue la nostra operazione di completamento delle uscite di questo 2025 in vista della mega votazione che vedrà coinvolti tutti i lettori di Metal.it per decretare i dieci dischi più belli dell'anno. Tra le recensioni mancanti abbiamo scovato nel database la mancanza del terzo full length degli slovacchi Autumn Nostalgie dato che "Metanoia", uscito a metà anno, non ci è stato inviato dalla label. La recuperiamo con il parere del nostro Graz.

Terzo album sulla lunga distanza per gli slovacchi Autumn Nostalgie, che con "Metanoia" confermano la solidità e la coerenza di una band che ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama post-black/shoegaze atmosferico. Pubblicato da Northern Silence, etichetta sempre attenta a queste sonorità, il disco porta la firma inconfondibile di Almásy Gergely, mastermind poliedrico e voce riconoscibile che rappresenta il cuore pulsante del progetto.

Le coordinate stilistiche restano quelle già tracciate nei lavori precedenti: chitarre semplici ma efficaci, melodie sognanti e un approccio ipnotico che trasforma la ripetitività in immersione totale. "Metanoia" non sorprende con svolte improvvise, piuttosto avvolge l’ascoltatore in un flusso continuo e contemplativo in cui ogni brano diventa il tassello di un mosaico coerente e suggestivo.

La produzione è pulita, ben calibrata, capace di valorizzare le atmosfere senza appesantirle e visto il budget a disposizione diremmo che è stato fato un lavorone. Il timbro vocale di Gergely si staglia con forza, evocativo e personalo, rendendo immediatamente riconoscibile la firma della band. È proprio questa voce, insieme alle melodie luminose e malinconiche, a dare identità a un album che, pur non innovando assolutamente, riesce a trasmettere intensità ed emotività arrivando a picchi altissimi come in "Silent Gravestones" e nella meravigliosa "Remain In The Depths Of Blind Darkness", probabilmente il punto più alto di un disco comunque coinvolgente per intero.

Le strutture sono talvolta sin troppo lineari, risultando monotone a chi cerca varietà ed eclettismo, tuttavia le azzeccatissime atmosfere ipnotiche e le avvolgenti melodie riescono a trasformare la ripetitività in trance ed immersione. Forse nei precedenti "Ataraxia" e nel debut "Esse Est Percipi" era possibile trovare qualche picco più importante ma a livello generale probabilmente siamo di fronte al loro lavoro più uniforme e godibile.
Unico vero difetto, un suono di batteria che non rende merito e che probabilmente a causa del budget risicato non è stato possibile rendere più caldo ed "umano".

Consigliato agli amanti del post-black/shoegaze atmosferico e a chi cerca nella musica un rifugio di malinconia e bellezza.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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