1928 è una Raw black metal band francese attiva dal 2024, originaria di Labastidette, in Occitania. Nel medesimo anno pubblicano un discreto EP,
"Les meutes séditieuses", e si ripresentano adesso, fine 2025, con la pubblicazione della prima opera lunga:
"L'appel du spectre" (
Transcendance).
Dopo questa breve introduzione, è bene dire fin da subito, senza tentennamenti, che
"L’appel du Spectre" è un disco di Black metal dai contorni atmosferici veramente molto bello, uno di quelli che, per intensità e situazioni, si incontrano raramente. I riff si imprimono nella memoria all'istante, e la sensazione che trasmette l'insieme delle composizioni è cupa, ma allo stesso tempo romantica e quasi onirica.
Si percepiscono chiaramente le influenze dei primi
Satyricon, e altresì si possono cogliere anche echi della scuola finlandese, di gruppi come
Horna e
Satanic Warmaster per intendersi, fino a sfiorare melodie e frangenti atmosferici accostabili ai
Forgotten Woods, ma anche ai connazionali
Celestia. Tutto questo viene riplasmato in maniera estremamente personale: ogni passaggio è ricco di guizzi memorabili, di intuizioni che catturano l’attenzione, e tutto è suonato con una convinzione e una carica impressionanti.
Pur ricalcando fedelmente il suono degli anni ’90, il disco riesce a risultare in qualche misura comprensibile anche a un "ascoltatore moderno". C’è tutta l’attitudine del
Nero più autentico: la disperazione, lo screaming talvolta confuso e distante, altre volte più preminente, e il pathos occulto e funereo che costantemente attraversa ogni traccia. Inoltre, nel monocromatismo tipico del genere, i francesi riescono comunque a inserire passaggi che creano immediatamente un feeling primitivo con l’ascoltatore.
È un LP selvaggio, ma al tempo stesso raffinato, più complesso di quanto possa sembrare a un primo ascolto. Come ormai avrete già inteso, mi ha colpito fin da subito, tant'è che in questi giorni continua ancora a girare di frequente nel mio lettore: è uno di quei lavori che restano impressi convincendo pienamente fin dalla prima traccia.
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