I Garde nascono come progetto solista di Arjan (Cultus tra gli altri) ed iniziano a comporre il loro debut nel 2000, ma solo oggi, dopo 25 anni, e dopo l'ingresso di Dan Capp (ex Winterfylleth) dietro al microfono, "Harbinger of Revenge and War" vede la luce proponendoci brani che risultano scolpiti nella roccia di tempi che furono, per un suono fieramente legato al Viking Metal inteso nel suo senso originario, dunque rozzo, epico e battagliero.
Crom e, ovviamente, Bathory sono i punti di riferimento del disco il quale, pur concepito tra ingenuità ed imperfezioni, risulta, tuttavia, genuino e fortemente sentito dai suoi interpreti che, con rocciosi mid tempos, riffing aspro, e stentoree vocals, epiche fino al midollo, avanzano, come antichi guerrieri, attraverso la tundra, per ripristinare l'onore, il valore e l'orgoglio, elementi centrali del genere proposto, allontanandolo, perciò, dalle derive "festaiole" in cui, spesso, si è perso.
"Harbinger of Revenge and War" è un album "antico", come vi dicevo ingenuo, ma irresistibile nei suoi cori vichinghi e nei suoi intrecci di arpeggi sognanti e durissime partiture di sei corde, i quali, innestati su semplici tastiere evocative, creano una atmosfera che non potrà non piacere a chi si nutre di un suono oggi, purtroppo, ormai quasi del tutto scomparso ma che, di tanto in tanto, torna a riproporci la sua barbara potenza e il suo indomito spirito guerriero.

Siano i calici innalzati ad Odino e le armi affilate verso il cielo...