Ci sono state almeno tre “fasi” nella carriera dei
King Crimson: la prima (e più celebrata) del prog “classico” inaugurata con l’imprescindibile
“In The Court Of The Crimson King”; la svolta heavy con l’arrivo della coppia
Bruford/Wetton che va da
“Larks’ Tongues In Aspic” a
“Red”; la terza, spigolosa e mai altrettanto valorizzata, legata agli anni Ottanta e ai tre album
“Discipline”, “Beat” e
“Three Of A Perfect Pair”, proprio quelli eseguiti nella loro (quasi) interezza in questo CD/DVD dal vivo registrato a Los Angeles.
Nei
Beat militano
Adrian Belew e
Tony Levin, già protagonisti dei tre album di cui sopra, e sul palco ci sono anche due pesi massimi del calibro di
Steve Vai (che fa le veci di
Robert Fripp) e di
Danny Carey dei Tool (già
opener di svariati concerti dei
King Crimson nei primi anni Duemila).
Gli arrangiamenti sono piuttosto fedeli a quelli degli anni Ottanta/Novanta (per chi volesse fare un “ripassino veloce” consiglio
“Cirkus” del Re Cremisi), con
Belew e
Levin che non sembrano invecchiati di un giorno.
Sorprendentemente, sono proprio
Vai e soprattutto
Carey a sembrarmi talvolta fuori posto, il primo per la personalità fin troppo dirompente e il suono spesso distante da quello di
Fripp e il secondo che forse non vuole (o non può?) rievocare l’eleganza di
Bruford o la “pacca” di
Mastellotto (e ricordo che dagli anni Novanta in poi i
King Crimson hanno suonato quasi sempre con “almeno” due batteristi). Questo aspetto in particolare emerge proprio in
“Red”, unica traccia appartenente ai Seventies ma sempre in scaletta già ai tempi di
Belew e
Levin, dove
Carey fa del suo meglio per sintetizzare il
drumming dei due batteristi sopraccitati con risultati alle mie orecchie non così convincenti.
Un sincero tributo ai
King Crimson degli anni Ottanta o una cover band “di lusso”? Il dubbio rimane, ma lascio a voi l’ultima parola.
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