Grimorio - On The Path Of The Morning Star

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:44 min.
Etichetta:Logic Il Logic Records / Burning Minds Music Group
Distribuzione:Plastic Head Music Distribution

Tracklist

  1. UNHOLY COMMUNION
  2. AQUELARRE
  3. MORNING STAR
  4. MARIE LAVEAU
  5. SERENADE FROM THE ABYSS
  6. AS ABOVE, SO BELOW
  7. XII THE HANGMAN
  8. THE LADY IN THE CRIMSON CLOAK

Line up

  • Mirko Di Bella: vocals, guitars, synths
  • Christian Balsamo: guitars, synths
  • Liliana Teobaldi: bass
  • Francesco Paladino: drums

Voto medio utenti

Il Belpaese può vantare una grande tradizione nel campo del dark / horror metal (dai maestri incontrastati Death SS, fino a Deathless Legacy e Abysmal Grief, solo per citarne un paio …) e dopo aver analizzato il debutto dei Grimorio sono lieto di poter inserire un altro nome all’elenco dei gruppi italici in grado di fomentare lo spirito più autentico e suggestivo del suono rabbrividente ed inquietante.
Con la band di Steve Sylvester a fornire le fondamenta su cui edificare il suo clima evocativo, minaccioso e sferzante, tocca poi agli influssi solforosi di King Diamond (ma aggiungerei anche barlumi di certi Ripper) contribuire a rendere “On the path of the morning star” un disco in cui le evidenti (nonché dichiarate) fonti ispirative si combinano piuttosto bene con intuizioni proprie e, soprattutto, con l’innata capacità di trattarle in maniera efficace ed espressiva.
Alimentato dalla letteratura di riferimento e dai miti del folklore europeo, il songbook del gruppo si concentra su temi e personaggi connessi a dottrine esoteriche ed occulte, restituendo all’ascoltatore un “brivido” emotivo magari non particolarmente “inedito” ma di certo ben lontano da suggestioni epidermiche istigate da esposizioni forzatamente truculente e perniciose.
Insomma, anche se l’astante appassionato verosimilmente rileverà che ci sono dei margini di miglioramento dal punto di vista dell’emancipazione dai suddetti modelli artistici, sono certo sarà felice di accettare l’invito alla fascinosa liturgia sepolcrale “Unholy communion”, di essere sottoposto alle martellanti e aspre stregonerie di “Aquelarre” e poi di essere sedotto dalle spire spettrali e suadenti di “Morning star”.
Alla regina del voodooMarie Laveau” sono dedicate le scorie tribali e le cadenze incalzanti di un brano che prosegue il rituale pagano conservando buone dosi di credibilità e tensione, le stesse che ritroviamo, accentuate, nelle trame allucinate e istrioniche di “Serenade from the abyss” e “As above, so below”, due dei pezzi più riusciti della raccolta.
XII the hangman”, a dispetto del simbolo delle nuove prospettive a cui è intestato il pezzo, musicalmente non offre particolari diversioni dal canovaccio espressivo dei Grimorio, mentre “The lady in the crimson cloak” polarizza nuovamente le loro migliori peculiarità in fatto di tragica e penetrante intensità emozionale.
Sottolineando come l’uso sagace delle tastiere sia da considerare il classico “valore aggiunto” della situazione, non mi resta che consigliare “On the path of the morning star” a chi ama le angosce e le inquietudini della narrativa gotica trasformate in note.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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