Dogs of Pleasure e Aristocratic Trash rappresentano i principali precedenti professionali di
Tommy Harrison, titolare di questo gruppo giunto con “
Fight to survive” alla seconda pubblicazione discografica (esordio eponimo nel 2017, esclusivamente strumentale).
Ora, non so quanti dei nostri lettori, che pur sono notoriamente tra i più preparati del
web (un pizzico di adulazione non guasta mai …), sulla base di tali informazioni abbiano visto accendersi di curiosità la propria ingordigia
rockofila, mentre sono convinto che per parecchi di loro sia maggiormente intrigante la presenza in formazione di
Mark Kaleiwahea, (ex) cantante dei Sacred Rite, una delle due
metal band (gli altri sono gli Hawaii, rivelatori del talento di
Marty Friedman) più famose di Honolulu.
Ciò appurato, possiamo passare ad analizzare i contenuti di questo
5-trks Ep, in cui si assiste ad una sorta di coniugazione tra (dominante)
US metal e (scorie)
grunge, attraverso un approccio non lontanissimo, per certi versi, dai tentativi di commistione sonora operata da tanti gruppi storici del
metallo ai tempi del ciclone di Seattle.
Se allora molti “esperimenti” fallirono miseramente a causa di una forma piuttosto fastidiosa di maldestro e snaturante opportunismo, qui l’impressione è che il
Tommy Harrison Group non faccia altro che applicare il proprio bagaglio artistico su canzoni abbastanza godibili e discretamente ben congeniate, proprio come la
title-track dell’opera, un
anthem roccioso, venato di suggestiva oscurità.
Foschie che si addensano in maniera più evocativa e drammatica nella successiva “
True redemption”, per poi tornare fungere da corollario alle riottose pulsazioni di “
Fury unleashed” e della tambureggiante “
Reign of defiance”.
Con l’incalzante e cupa “
Honor the past” si chiude un dischetto che propone una sorta di “embrione” musicale potenzialmente interessante, ma ancora troppo didascalico e convenzionale … non rimane pertanto che concedere un monitoraggio ai prossimi passi musicali del
Tommy Harrison Group, nella speranza che tale attenzione possa favorirne la “crescita”.
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