I tedeschi
Nightbearer, in questo giugno 2025, si apprestano a tagliare il fatidico traguardo del terzo full-length:
"Defiance", pubblicato tramite l'etichetta
Testimony Records.
"Defiance" si muove sostanzialmente lungo le coordinate tracciate dai due album precedenti, offrendoci un Death metal fortemente intriso di influenze old school svedesi –
Dismember ed
Entombed in primis – arricchito però, a differenza del passato, da frequenti innesti melodici, tanto nel lavoro chitarristico quanto nelle linee vocali, quasi sempre piuttosto orecchiabili, che rimandano al celebre Gothenburg sound, con qualche hooks accattivante che strizza l’occhio ai compianti
Dissection.
Fin qui nulla da eccepire: il risultato, tra l'altro, è valido e ben confezionato, con una produzione moderna e sufficientemente definita, che tuttavia evita di scadere nei suoni sintetici e senz'anima tipici di molte uscite contemporanee. Nel complesso, il songwriting si attesta su un livello discreto.
Tuttavia, i
Nightbearer sembrano pagare lo scotto di non aver intrapreso una direzione stilistica ben precisa. Mi spiego meglio: il dualismo brutalità/melodia è spesso ben accolto sulle nostre pagine, ed è giusto che sia così, ma tale dicotomia dovrebbe essere sostenuta, armonizzata, da una visione di fondo coerente, riconoscibile ed organica. In questo caso, invece, si ha l’impressione che il gruppo abbia cercato di accontentare un po’ tutti… finendo per non entusiasmare realmente nessuno.
Concediamoglielo:
"Defiance" non è certo un brutto disco… Ma noi non ci lasciamo sedurre da opere pensate a tavolino.
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