Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:46 min.
Etichetta:Steamhammer
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NEW GENERATION
  2. GHOST
  3. SWALLOW ME (THE REAL YOU)
  4. BORN A BEGGAR
  5. THICK IS THE SKIN
  6. SEE YOU AROUND
  7. MOUTH OF VOODOO
  8. ONE LIGHT
  9. I REMEMBER YOU TWO
  10. LAMB
  11. DOWN FROM UNDERGROUND
  12. HITTIN' A WALL

Line up

  • Johnny Solinger: vocals
  • Scotti Hill: guitars
  • Snake: guitars
  • Rachel Bolan: bass
  • Phil Varone: drums

Voto medio utenti

Ad otto anni di distanza dall’ultimo studio album ('Subhuman Race') ritornano gli Skid Row. Ma cosa sono gli Skidz oggi, nel 2003? Due cose non sono più le stesse, di sicuro: la prima è intuibile... non sono più la band che nel lontano 1989 ha dato vita ad una pietra miliare dell'Hard Rock metallico e che 3 anni dopo ha partorito il multiplatinato 'Slave To The Grind', mentre la seconda è da specificare... una delle più grandi ugole del metallo non è più della partita (leggi Sebastian Bach) e così pure il drummer della formazione originale, Rob Affuso. Oggi gli Skid Row sono una buona Rock band, con esperienza da vendere, che suona in maniera onesta e dannatamente grintosa, con un gran cantante, diverso dall'inarrivabile Bach, ma dotato anch'egli di una bellissima voce, decisamente più tonda, più morbida, forse più vicina all'Hard Rock che al Metal, e che ha dato vita ad un album che presenta diverse luci e qualche ombre (che siamo peccati veniali orientato alla classifica vendite?). L'album si apre con forse la song peggiore del dischetto, ovvero quella 'New Generation' che ricorda molto da vicino l'incedere del classico Marilyn Manson sound, per poi passare a 'Ghost', ove le atmosfere si fanno più consone alla storia di questi ragazzi bruciati troppo presto dal troppo successo. La song è molto orecchiabile, in perfetto stile americano, con un refrain decisamente catchy ed un chorus molto trascinante: direi buona e frizzante. 'Swallow Me' indurisce l'atmosfera, mostrando le ottime doti canore e l'elevata grinta di Solinger, ma strizzando troppo l'occhiolino a band come Creed e Staind, uscendo dai binari del DNA della band stessa. Si rientra subito con 'Born A Beggar', dalla strofa molto più personale, in linea con cose più vecchie, anche se il chorus è molto vicino a Nickelback... ma tutto viene spazzato via dalla canzone che forse meglio tasta il polso alla band, convincendo l'ascoltatore che i cavalli di razza rimangono sempre i migliori, indipendentemente dall'età: 'Thick Is The Skin' piomba in tutta la sua graniticità e pericolosità Punk. Strofa chiusa e pestata, scariche elettriche compartimentale e ritornello da Stadium Rock... perfetta per la nuova generazione modello The Fast And The Furious! La seguente 'See You Around' è una ballad dal sapore già sentito, troppo poco incisiva e ricercata.... quasi a farsi perdonare arriva 'Mouth Of Voodoo', song che sembra uscita direttamente da 'Slave To The Grind', sia per la cattiveria che per la concezione del songwriting, per poi naufragare ancora in una altra ballad, questa volta più convincente e più rabbiosa (simpatico è il richiamo Country del guitar riffing). 'Lamb' è un altra canzone ruvida e dotata di molto groove (ancora una volta molto ben interpretata da Solinger, vero outsider del platter), 'Down From Underground' non aumenta e non abbassa la qualità del dischetto, che invece vede un'impennata con la conclusiva 'Hittin' A Wall', decisa e furente sulla falsa riga di 'Thick Is The Skin'. Alcuni di voi avranno notato che ho saltato 'I Remember You Two'... vi svelo nulla, vi dico solo che a me è piaciuta, anche se dopo ripetuti ascolti... let's party! Dopo aver sviscerato questo 'Thickskin' quale rimane l'idea di base, dunque? Un dischetto da sentire e da valutare per quello che sono gli Skid Row oggi... ascoltatelo, magari scoprirete che tanto male non è... Ultima nota: non fidatevi delle recensioni che stroncano quest'album per partito preso...
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli
S.R.

FORTI!!!!!!!

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