"No Celebration": La Biografia Ufficiale dei Paradise Lost di David E. Gehlke

Info

Pubblicato il:02/02/2021
Credo che pochi non sappiano chi siano i Paradise Lost, anche le generazioni più giovani dei seguaci del metallo ne abbiano sentito parlare o abbiano ascoltato qualche loro album in streaming.
Ora ecco arrivata la loro prima e vera biografia ufficiale; devo dire che quando sento queste due parole mi si rizzano i peli delle braccia, perché spesso e volentieri questi prodotti sono più delle agiografie che beatificano la persona interessata mettendo certi aspetti non proprio positivi sotto il tappeto.
Così non è per questo bel libro, perché il giornalista e collaboratore di Blabbermouth.net, David E. Gehlke pur essendo un fan della band inglese, anche se non della prima ora per sua stessa ammissione, non si genuflette all’icona ma ne dà un ritratto obbiettivo e soprattutto da cronista.

Immagine

Si perché uno dei punti di forza di questo volume è che l’autore lascia parlare i veri protagonisti ovvero la band stessa o chi ha accompagnato, condiviso o supportato il loro cammino musicale.
C’è da dire che Nick Holmes e compagnia non sono il classico esempio di superstar altezzosa, tutt’altro; i nostri si raccontano attraverso le pagine con umiltà, autoironia e soprattutto con quel senso di inquietudine che li ha sempre accompagnati.
Attraverso i capitoli scopriamo come si sono conosciuti partendo dalle scuole superiori, al primo demo; l’eccitazione del primo album e il contatto col mondo discografico vero e proprio.

Immagine

Da Halifax nel nord dell’Inghilterra dove sono partiti fino ad oggi, si ripercorre una storia attraverso le parole di manager, discografici, compagni di etichetta oppure giornalisti attraverso le epoche, le amarezze, i sensi di frustrazione e alcune scelte sbagliate ma che non vengono rimpiante e la resurrezione.

Immagine

Ogni album viene analizzato in questi 17 capitoli fino al penultimo “Medusa” del 2017; dalla costruzione dei brani sempre ad opera del riffmaker del gruppo Greg Mackintosh, al rapporto con i produttori di ogni album, fino alla situazione coi batteristi, elemento che ha sempre avuto un ricambio rispetto ai 4/5 della restante formazione, perfino le copertine sono elemento imprescindibile fin dagli esordi.
Scopriamo numerosi aneddoti anche spiritosi, perché nonostante vengano definiti dei “poveri depressi del Nord” chi li conosce bene sa che si sanno divertire come matti ma anche sanno tenere i piedi per terra.

Forse l’unica pecca di questo volume è che le foto sono in bianco e nero ma dato il genere e il gruppo è una scelta consona, perciò credetemi, fatelo vostro, mettete su un loro CD o LP e fatevi trasportare in questo mare magnum di luce violacea, prosit!
P.S. : la prefazione è curata da un certo Karl Willets e scusate se è poco!

David E. Gehlke
No Celebration, la Biografia Ufficiale dei Paradise Lost
Collana Gli Uragani
408 pagine, 16x23
Cartonato, edizione limitata 300 pezzi
Euro 34.00
Tsunami Edizioni
Articolo a cura di Matteo Mapelli

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per questo articolo! Vuoi essere il primo?