Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:38 min.
Etichetta:Earache
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. PRIVATION OF FAITH INC.
  2. GODPUPPET
  3. SHADOW WORLD
  4. EVERLASTING
  5. D.O.A.
  6. DEMON EYES
  7. URBAN PREDATOR
  8. DOWNWARD SPIRAL
  9. SHITHEAD
  10. BLOODLETTING
  11. ONE KILL WONDER

Line up

  • Anders Bjorler: guitar
  • Marco Aro: vocals
  • Jonas Bjorler: bass
  • Jensen: guitar
  • Per Moller Jensen: drums

Voto medio utenti

Una vita difficile quella dei The Haunted, con dei trascorsi alle spalle pesanti come quelli delle ceneri degli At the Gates (che, bestemmia bestemmia, a mio avviso per "colpa" di un album bellissimo come "Slaughter of the Soul" sono sempre stati decisamente sopravvalutati alla luce dei primi lavori totalmente inutili ed acerbi) che li hanno quasi condannati ogni volta che si presentava il momento di una loro nuova uscita discografica. Ed ancora, ironia della sorte, la critica è stata generosa con loro proprio nel momento creativo meno illuminato, corrispondente al loro esordio, furioso quanto volete ma troppo intento a risultare violento per proporre qualcosa di interessante. Nonostante questo, forse per un'eccessiva "fame" di un altro Slaughter l'unico episodio promosso a pieni voti fu proprio quello ed il seguente "The Haunted Made Me Do It" benchè più maturo e costruito in maniera decisamente più curata fu quasi unanimemente snobbato. Se la sorte è ria, i topi ballano direbbe un alquanto sconclusionato proverbio da me creato in questo istante, ma il succo è comunque quello e lo avrete già compreso tutti: anche questo disco probabilmente riceverà lo stesso trattamento ed è un peccato visto che, alla luce dei moltissimi ascolti che gli ho riservato, è sicuramente il più thrash dei tre. A partire dall'architettura dei brani, rocciosi e divisi tra brani al fulmicotone ed agguerriti mid-tempos, dai riffoni pesanti e monolitici con inserti di assoli taglienti e melodici, come sanno insegnare a perfezioni pezzi come "Everlasting" e "D.O.A.", si nota una grande cura nella struttura di fondo delle canzoni, forgiate per colpire ma non servendosi esclusivamente della velocità come era in passato. Altro passo avanti è rappresentato dalla voce, non solo grazie alla migliorata prestazione di Marco Aro (ex face down, ottimo gruppo), ma anche per la scelta azzeccata di non filtrare le vocals, evitando così di ottenere quell'effetto idiota simil nu metal che solo chi sa fare con oculatezza riesce a sfruttare a proprio vantaggio, e come esempio posso portare i maestri Ministry. Alla luce di questo disco, affossato solo per 3 minuti dall'inutile e brutta strumentale "Demon Eyes", i risultati non dovrebbero tardare ad arrivare tuttavia sappiamo che la massa, capeggiata dai critici, è ignorante e se ha deciso che i The Haunted non raggiungeranno mai le cime degli At the Gates, i fratellini Bjorler potrebbero anche comporre "Reign in Blood Atto Secondo" senza che questo serva allo scopo. La luna consiglia: in caso di insuccesso, fate un quarto album a 220 di metronomo senza capo nè coda, stile Defleshed...eheheh!

PS: una cosa bella da segnalare...il disco "sarebbe" anticopia visto che non dovrebbe essere letto dai cd-rom grazie ad una sofisticata protezione usata dalla Earache. Risultato: il cd è perfettamente leggibile dal pc e nello stereo fa i capricci. W le etichette discografiche.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.