Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1999
Durata:69 min.
Etichetta:Sanctuary

Tracklist

  1. BRUCE DICKINSON: VOCALS
  2. ADRIAN SMITH: GUITAR
  3. ROY Z: GUITAR
  4. EDDIE CASSILLAS: BASS
  5. DAVE INGRAHAM: DRUMS

Line up

  • TRUMPETS OF JERICHO
  • KING IN CRIMSON
  • CHEMICAL WEDDING
  • GATES OF URIZEN
  • KILLING FLOOR
  • BOOK OF THEL
  • TEARS OF THE DRAGON
  • LAUGHING IN THE HIDING BUSH
  • ACCIDENT OF BIRTH
  • THE TOWER
  • DARK SIDE OF AQUARIUS
  • THE ROAD TO HELL

Voto medio utenti

E' imminente l'uscita dell’autobiografia del cantante degli Iron Maiden, Bruce Dickinson, in versione italiana, sotto il titolo “A Cosa Serve Questo Pulsante?”.
E' quindi giunta l'ora di rispolverare questa vecchia recensione che non era ancora stata recuperata dagli archivi di Metal.it 1.0.

[ ... "Scream for me..." quante volte da sotto il palco vi siete fatti coinvolgere da questa esortazione da parte di Bruce sulle note dei vari classici dei Maiden, ebbene è anche il titolo dell'ultima realizzazione di Dickinson come solista prima del suo ritorno nelle file degli Iron. Bruce conduce "per mano" il pubblico, confermandosi come vero trascinatore e frontman, sin dal primo brano "Trumpets of Jerico", tratto dal recente e riuscitissimo "The Chemical Wedding". Proprio questa realizzazione monopolizza "Scream for Me Brazil" piazzando ben sei brani d'infilata in avvio CD ed un settimo più avanti nella tracklist. La rimanenza è divisa tra "Accident of Birth", tre pezzi, e "Balls to Picasso" da cui sono estratti due soli brani. Completamente esclusi l'ormai vecchiotto "Tattooed Millionaire" e l'atipico "Skunkworks", ma anche i classici degli Iron Maiden che Bruce è solito presentare dal vivo. Le atmosfere cupe ed opprimenti presenti sui brani tratti da "The Chemical Wedding" contagiano anche i rimanenti pezzi, ma certamente non il pubblico, che supporta la band con grande entusiasmo, intona cori calcistici inneggiando in continuazione a Bruce e ad Adrian Smith in alcuni casi anche ai Maiden), ed è sempre partecipe alle canzoni, come nel caso della lenta e malinconica "Tears of the Dragon" o nella parte che prelude "The Tower" con il classico singalong tra Bruce e la folla. Proprio "[I]The Tower[/I]" è insieme ad "Accident of Birth" e "Chemical Wedding" uno dei brani meglio riusciti, anche se personalmente metto un gradino sopra la bellissima "Tears of the Dragon" e la sottovalutata "Dark Side of Aquarius" brano eccezionale che esplode nella parte finale, con Bruce, ed il pubblico che lo accompagna, sugli scudi.
Visto il ritorno di Bruce nei Maiden, da vecchio maideniano, concludo con una strofa tratta da "Accident of Birth": "Welcome home, it's been too long we've missed you..." ... ]
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
In perfetta forma

La band è in forma smagliante e anche Adrian Smith s'integra alla perfezione in sede live(tanto da far pensare ad una possibile reunion con i Maiden,poiché il nostro era stato piuttosto lontano dalla scena che conta e dal Metal in generale).Bruce Dickinson si prodiga in una prestazione da urlo con vocals potenti e infuocate e sempre tese al massimo delle sue possibilità.

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