Copertina 7

Info

Dvd
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:178 min.
Etichetta:Rhino
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. I REMEMBER NOW
  2. ANARCHY-X
  3. REVOLUTION CALLING
  4. OPERATION MINDCRIME
  5. SPEAK
  6. SPREADING THE DISEASE
  7. THE MISSION
  8. SUITE SISTER MARY
  9. THE NEEDLE LIES
  10. ELECTRIC REQUIEM
  11. BREAKING THE SILENCE
  12. I DON'T BELIEVE IN LOVE
  13. WAITING FOR 22
  14. MY EMPTY ROOM
  15. EYES OF A STRANGER
  16. FREIHEIT OUVERTURE
  17. CONVICT
  18. I'M AMERICAN
  19. ONE FOOT IN HELL
  20. HOSTAGE
  21. THE HANDS
  22. SPEED OF LIGHT
  23. SIGNS SAY GO
  24. RE-ARRANGE YOU
  25. THE CHASE
  26. MURDERER?
  27. CIRCLES
  28. IF I COULD CHANGE IT ALL
  29. AN INTENTIONAL CONFRONTATION
  30. A JUNKIE'S BLUES
  31. FEAR CITY SLIDE
  32. ALL THE PROMISES
  33. WALK IN THE SHADOWS (ENCORE)

Line up

  • Geoff Tate: vocals
  • Michael Wilton: guitars
  • Mike Stone: guitars
  • Eddie Jackson: bass
  • Scott Rockenfield: drums

Voto medio utenti

Periodo fervido per i Queensryche, formazione seminale nell’heavy/prog metal di classe dell’ultimo ventennio e oltre. La band di Seattle, infatti, poco dopo aver completato il doppio cd/dvd di cui parleremo tra poco, ha già dato alle stampe un Best Of (“Sign of the Times”) ed un album di sole covers (“Take Cover”) di prossima uscita. Merito di una politica della visibilità che, complice un’attenta casa discografica, sta tentando di rilanciare il quintetto americano ai fasti commerciali di una volta.
L’occasione per parlare dei Queensryche, come appena anticipato, è l’uscita di “Mindcrime at the Moore”, monumentale doppio CD/DVD registrato dal vivo al Moore Theatre di Seattle, per l’appunto, tra il 13 e il 15 ottobre del 2006. Di sicuro, l’attesa è spasmodica: troppo ghiotta è l’opportunità di vedere eseguiti, nella loro versione completa con tanto di attori e filmati sul palco, i due “Operation: Mindcrime”. Due dischi, un’unica storia, due destini differenti: il primo, targato 1988, divenne uno dei capolavori assoluti del genere, creando una pietra miliare in fatto di rock concept-albums; il secondo, invece, un discutibile (e discusso) tentativo di “marciare” sui fasti dell’antico successo, proponendone un ideale sequel a 18 anni di distanza. Tanta acqua è passata sotto i ponti, tanti cambiamenti, di line-up come di indirizzo musicale, ma questa sembra l’occasione giusta per vedere se i Queensryche post-DeGarmo hanno ancora la stoffa del campione. Pronti, via.
LA LOCATION
Il bellissimo Moore Theatre è un teatro davvero piccolo; i posti a sedere, ad occhio, saranno non più di qualche centinaio, inutile dire che la venue è sold out in ogni ordine. Ma è di certo una scelta strana: un’opera come il ‘Mindcrime I-II’ meritava di certo più ampi spazi, per una migliore resa sul palco. Spesso, infatti, attori e musicisti devono stare ben attenti a non calpestarsi o tagliarsi la strada, visto l’esiguo spazio a disposizione. È ovvio che la scelta di suonare nella città natale di Geoff e soci sia voluta, ma la location scelta per l’evento sembra davvero una inutile penalità autoinflittasi. Tant’è.
IL MIXING
Il suono scelto per “Mindcrime at the Moore” è un suono molto “prudente”, dove con tale termine si vuole indicare un mixaggio che dà risalto alle voci, alle chitarre, e poca “botta” su batteria e basso. Un mixaggio quasi pop, con il pubblico praticamente inudibile tranne nei vuoti tra un pezzo e l’altro. Produzione molto pulita, quindi, pure troppo…
LA PERFORMANCE
Entriamo nel vivo. Le luci si abbassano, e dal megaschermo al centro del palco parte un cartone animato molto familiare ai ‘ryche-fans… si, sono i passi dell’infermiera che introducono ‘I remember now’… I brividi salgono, il pubblico inizia a rumoreggiare eccitato, sta per andare in scena quel capolavoro assoluto che è “Operation: Mindcrime”. I Queensryche sembrano decisamente in palla, ma se qualcuno di voi ha come riferimento l’ormai mitico “Operation:Livecrime” (storico live del 1990, da poco disponibile anche in DVD) le differenze ci sono, eccome:
1- Scott Rockenfield sembra aver messo da parte la furia omicida e lo sguardo assassino che lo avevano contraddistinto; vero è che gli anni passano, ma Scott, oltre a suonare, deve mandare in sync le parti registrate (tante, troppe!) e i video;
2- Eddie Jackson ha il solito aplombe quasi inglese ed il solito suono granitico di basso, pur muovendosi poco e niente (e vorrei vedere, su quel mini-palco!);
3- Michael Wilton è sempre lui, sfodera persino la stessa chitarra con i logo della band, sogno di molti fans sfegatati (chi ha detto Sbranf??);
4- NON C’E’ CHRIS DEGARMO. Ne parleremo dopo più diffusamente; Mike Stone fa il suo lavoro con tanta dedizione, anche se il sound, il gusto, l’immagine e lo stile sono proprio differenti. In questa nuova versione, infatti, ‘Mindcrime’ perde il 90% dei duetti armonizzati delle due chitarre, a favore di un più robusto riffing che sostiene un’unica 6 corde, e soprattutto perde la quasi totalità delle backing vocals, vero punto di forza dei ‘ryche targati 1990. Il buon Mike Stone ce la mette tutta, ed anche Ed Bass contribuisce alle vocals, ma il risultato è pietosamente inferiore alle aspettative.
5- Geoff Tate, grazie a Dio, è in stato di grazia. Il sempre più sofisticato ed aristocratico singer sfodera una prestazione decisamente convincente, se si considera che siamo nel 2007. Dove non raggiunge le sue vette stratosferiche (pochissime volte, in verità), sa aiutarsi con un’esperienza ed una classe invidiabili, inserendo questa superba prestazione in un recitato vero e proprio, fatto di movimenti, sguardi, interazione con gli attori: un’interpretazione proprio da applausi.
Lo spettacolo della prima parte, insomma, ci ripropone l’intero capolavoro del 1988 con tante scene esplicative, recitate da Tate con l’aiuto di attori presenti sul palco, e dell’ormai immancabile Pamela Moore, la “Sister Mary” per eccellenza, anche lei autrice di una prova vocale e teatrale convincente, seppur appesantita in alcune parti (molto più spazio, comunque, viene riservato a Pamela per le backing vocals, anche nelle parti dove sister Mary in teoria non ci sarebbe). Inoltre, i vari recitati ci danno finalmente la possibilità, tra le altre domande, di fugare la più importante: chi, realmente, ha ucciso Sister Mary? Inutile dirvi che, da buon recensore, non intendo minimamente dirvi che in realtà Mary è stata……….. ah, no, scusate…
Una prima parte,insomma, ricca di emozioni, ma che perde miseramente il confronto con il Livecrime del 1990, in fatto di esecuzione. Inoltre, molto spesso, si sente la mancanza delle armonie vocali che DeGarmo sapeva ricamare, con certosina precisione, sulle spalle del suo lungocrinito singer.
Il discorso varia leggermente per il secondo DVD, che contiene tutto il Mindcrime II. Stavolta la musica si sposa perfettamente con l’equivalente versione studio, di certo è questo il vero sound attuale dei Queensryche. Molto più spazio, tra l’altro, viene lasciato in questa parte a Mike Stone, che nel primo tempo aveva ceduto quasi sistematicamente il ruolo di lead guitar a Wilton. Altri interessanti e ghiotti particolari vengono rivelati da Geoff Tate e dalla sua banda, mentre i capitoli del Mindcrime si svolgono verso una fine drammatica ed intensa. Molti brani, per esigenze di scena, subiscono peraltro lievi o consistenti ritocchi, in modo da creare “zone franche” che consentano i cambi di scena e/o di abiti, o un’interpretazione più teatrale e non solo vocale e strumentale.
Come ultima chicca, i Queensryche ci regalano due bis, le stupende “Walk in the Shadows” e “Jet City Woman”, con le quali ringraziano e salutano un pubblico sicuramente non numeroso, ma partecipe ed entusiasta.
I bonus features di “Mindcrime at the Moore” sono pochi: un’interessante ‘dietro le quinte’, delle riprese di una moto-race per beneficenza, un’esecuzione di “The Chase” con Ronnie James Dio nella parte del Doctor X ed una galleria fotografica. Scarno, ci si poteva aspettare qualcosina in più.
In fin dei conti, “Mindcrime at the Moore” è comunque un signor DVD, testimone di un’esibizione che, per i die-hard fans, ha il sapore del mito. Continuo a non essere assolutamente convinto della bontà di ‘Operation: Mindcrime II’, che, ancor più in questa occasione, viene letteralmente stracciato dal confronto musicale col suo (troppo) illustre predecessore. Per quanto riguarda i Queensryche, sicuramente la nuova era ci presenta una band che solo in parte è ancora quella dei grandi successi del passato; i nuovi ‘ryche hanno proprio un altro suono, altri obiettivi musicali, un’altra attitudine, e di certo non è (solo) colpa del buon Mike Stone, che pure tanto si sbatte per compiere al meglio il suo lavoro.
Un DVD, insomma, che racchiude un pezzetto di Storia della Musica, più un’altra ora e spicci di buon metal. A voi la scelta. Io, nel frattempo, mi riguardo il ‘Livecrime’…
P.S. il capo non vuole, ma il mio voto ha un bel meno, dopo il numeretto…
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Monumentale

Questo live album rappresenta il meglio dei Queensryche post-De Garmo,poiché riproporre per intero i due "Mindcrime"è un'operazione che mostra quanto la band sia dedita al proprio lavoro e alla propria arte,per quanto ovviamente la seconda parte fa la sua misera figura rispetto al primo super-capolavoro.Bella la resa teatrale dell'insieme,specie nella seconda parte,che fanno pensare a come il tutto potrebbe essere trasposto in una pellicola cinematografica.

Commento

Conosco solo la versione audio...bellissimo live! Spero di procurarmi anche il doppio DVD...

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