Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:55 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BEAUTIFUL CHARDAINE
  2. LEANN
  3. WHEN LOVE IS ON THE LINE
  4. SAVE ME
  5. I GIVE THIS PROMISE
  6. NOW WE CRY FOR YOU
  7. SECOND COMINGS
  8. (KILL US) ON ANOTHER DAY
  9. THE PROMISE OF FOREVER
  10. MISERY
  11. ACTION
  12. EASY AS IT SEEMS
  13. THEM CHANGES
  14. JASON

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

La sindrome da iperattività “sofferta” dal chitarrista Tommy Denander è un fenomeno che meriterebbe uno studio approfondito, soprattutto per la particolarità di essere, a differenza delle patologie psicologiche normalmente legate a tale definizione, tutto meno che disordinata e distruttiva.
L’instancabile svedese riesce, infatti, a mantenere costantemente, pur nei suoi innumerevoli impegni, un livello qualitativo d’altissimo profilo, con i Radioactive e la contribuzione al progetto Ambition (limitandosi ad analizzare solo i tempi più recenti), facilmente individuabili come le vette assolute per intensità e pathos di tale prezioso acrocoro produttivo.
Elenco al quale sarà necessario aggiungere anche questo “II” pubblicato a nome Deacon Street, un disco da cui tutti gli amanti dell’AOR non potranno prescindere e in cui la consueta “parata” di stelle che lo contraddistingue, oltre a rappresentare una scontata garanzia di competenza e vocazione stilistica, riesce contemporaneamente a non rendere troppo “dispersiva” e disomogenea un’esibizione artistica dalle risultanze piuttosto armoniche e alquanto allettanti.
I nomi di Stan Bush, Jeff Watson (Night Ranger), Steve Morse (Kansas, Deep Purple), Reb Beach (Winger, Dokken), Bruce Gaitsch (Richard Marx, Madonna, Peter Cetera), Thomas Vikström (Talk Of The Town, Candlemass), Johan Fahlberg (Jaded Heart), Bobby Messano (Starz, Glen Burtnick, Fiona, Joe Lynn-Turner), Daniel Flores (Sha-Boom, Faro, Philip Bardowell, Speedy Gonzales), Chris Antblad (Spin Gallery), Tony Franklin (Blue Murder, MSG, Lana Lane, Street Talk) e Peter Sundell (Northern Light, Grand Illusion) sono soltanto i più noti nell’incredibile rassegna di illustri contributori qui coinvolti, il cui apporto collettivo converge nel realizzare un’opera disseminata di quelle splendide situazioni musicali che l’apparato cardio-uditivo dei sostenitori di Toto, Journey e Giant non faticherà a giudicare davvero stimolanti ed elettrizzanti.
Vista l’eufonia unanime e il diletto nello scoprire di volta in volta i dettagli delle varie line-up, non vorrei dilungarmi troppo nella descrizione dei singoli brani e dei loro esecutori, ma mi limiterò a consigliare questo facilissimo test: avendone la possibilità, ascoltate “When love is on the line” cantata da Johan Fahlberg o le scintillanti “I give the promise”, interpretata con trasporto romantico da un sorprendente Chris Antblad e “(Kill us) On another day”, con un Thomas Vikström in forma “mondiale”; se riuscirete a “resistere” alle loro virtù senza che il Vostro organismo incrementi copiosamente la produzione d’adrenalina, verosimilmente “II” non è il disco che fa per Voi e quasi certamente sarà preferibile indirizzare le proprie mire d’acquisto verso altri lidi, ma se, come credo più probabile, al cospetto di tali delizie, le ghiandole surrenali cominceranno ad aumentare la loro operosità, beh, state certi che anche nel resto dell’album esse troveranno parecchie occasioni per lamentarsi a causa dell’inevitabile superlavoro.
Segnaliamo ancora “Action” una particolare cover degli Sweet, la quale si affianca per valore a quelle già offerte in passato da Black n’ Blue, Steve Stevens Atomic Playboys e Def Leppard, e “Easy as it seems”, un vitale e persuasivo omaggio ai Kiss di “Unmasked”.
“II” è un lavoretto ovviamente non troppo imprevedibile e anche la scelta di affidarsi ad una formazione all’insegna dell’ormai consueto “tutte stelle” non è che possa essere considerata come una grande ed incredibilmente attraente novità, ma vince con la forza della musica e delle canzoni, emozionanti, appassionate, raffinate, intense e melodicamente catalizzanti … insomma, tutte le qualità che un bel disco di Adult Oriented Rock deve necessariamente possedere.
Mentre attendiamo che gli esperti analizzino in maniera approfondita il “caso” Denander (ricordiamo, inoltre, che è sua anche l’eccellente produzione), godiamoci i Deacon Street, prevedendo di veder “spuntare” da un momento all’altro il talentuoso scandinavo in qualche altra pregevole e fruttuosa collaborazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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