Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:50 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. HIGH ABOVE THE HORIZON (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD, KATHARINA STAHL)
  3. ETERNAL FLAME (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD, MATEUSZ KARMELITA)
  4. FROZEN LAKE (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD, KATHARINA STAHL)
  5. PROMISED LAND (FEAT. TRISTAN HARDERS, KATHARINA STAHL, ANDI KRAVLJACA)
  6. FALLING STARS (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD, JIMMY HEDLUND)
  7. MASKED PARADE (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD)
  8. TOP OF THE WORLD (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD)
  9. FUNERAL OF SOULS (FEAT. TRISTAN HARDERS, ARNAUD MENARD, KATHARINA STAHL)

Line up

  • Bartlomiej Mezynski: guitar, bass
  • Dionysis Maniatakos: keyboards, orchestrations
  • Slawomir Siwak: drums
  • Jimmy Hedlund, Andi Kravljaca, Mateusz Karmelita: guitar solos
  • Lukasz Watroba: acoustic guitar
  • Aleksandra Mezynska, Lea Diekmann: backing vocals
  • Tristan Harders, Arnaud Menard, Katharina Stahl: vocals

Voto medio utenti

Debutto discografico per questi Asterise, capitanati dal polistrumentista Bartlomiej Mezynski. Il musicista assembla una bella band, ed una bella lista di cantanti, tra cui spicca quel Tristan Harders, già dei Terra Atlantica (oltre al suo progetto solista), che qui si occupa anche del mixing dell'intero album.
Il disco ci presenta delle tracce che si basano sul più classico dei power metal, con arrangiamenti sontuosi e un'abbondante uso dei cori, in modo da rendere il tutto anthemico e potente all'ascolto.

Operazione riuscita però a metà, e non per demerito dei musicisti. Quello che un po' manca a questo "Two Worlds" è la personalità, la capacità di distinguersi nella marea sempre crescente di uscite. Pur non avendo grandi difetti, le canzoni sono banalotte, ben arrangiate ma mai con quel tocco di indimenticabilità (non credo che questa parola esista realmente) che permette loro di restare in testa. Il trattamento di molti brani (per esempio "Frozen Lake", ma altri come questo) tende ad arricchire la composizione di layers di suono, avvicinando le composizioni degli Asterise ai Nightwish; purtroppo per loro, però, il risultato è spesso dimenticabile.

Insomma, album di debutto, progetto decisamente ambizioso e sicuramente dispendioso, ma il tiro è ancora da affinare. Dategli un ascolto.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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