Copertina 6,5

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2022
Durata:44 min.
Etichetta:Code666 Records

Tracklist

  1. THE LAW OF ASBESTOS
  2. BéTON BRUT
  3. PLATTENBAU PERSEPHONE PRAXIS
  4. HOW THE MIGHTY HAVE VISION
  5. TRAGIC HEROIN
  6. APATHY AS ARSENIC LETHARGY AS LEAD
  7. PALIMPSEST
  8. CABLE STREET AGAIN

Line up

  • Fraser Gordon: guitars, vocals
  • James Johnson: violin, vocals
  • Alasdair Dunn: vocals, drums
  • Ben Brown: bass

Voto medio utenti

Sin dal suo titolo, il secondo album degli scozzesi Ashenspire mette in chiaro le cose: quello che andremo ad ascoltare sarà qualcosa di "particolare", difficile, ostile.
Rispetto al loro esordio, uscito ormai 5 anni fa, il gruppo si muove sulle stesse coordinate sonore, andando, quindi, a creare una miscela di A Forest of Stars e ultimi Dødheimsgard, ma aggiungendo una componente atmosferica noir-hop e dark jazz che, ulteriormente, va a complicare l'approccio eclettico e avant-guardistico di artisti che non si accontentano di percorrere sentieri facili o scontati.
"Hostile Architecture" è un album intricato, fatto di continui cambi di registro, ricco di traiettorie "storte" dipinte dal sax e dal violino, con brani che non hanno una struttura classica e non sono mai veramente cantati ma che si avvalgono della tecnica "parlata" del sprechgesang, un album, però, anche duro e violento quando la palese influenza dei mai troppo osannati Altar of Plagues e del loro capolavoro ’Teethed Glory and Injury" viene alla ribalta unendosi, in una folle danza senza schemi predefiniti, con tutto il resto del tessuto sonoro.
Quello che emerge dall'ascolto di un lavoro del genere è la sensazione di improvvisazione che permea ogni brano, ma anche la sua atmosfera "romantica", il suo carattere crudo ed il suo multi sfaccettato spettro espressivo che, mai e poi mai, potrà piacere ai puristi di questo o quel genere, tutti elementi, quelli appena descritti, che fanno degli Ashenspire, e del loro messaggio fortemente anti capitalista, un gruppo di nicchia e di moderni ribelli che potranno piacere o potranno essere odiati in egual misura.
Sta solo a voi capire da che parte porvi.
Pr quanto mi riguarda, questo disco difficilmente girerà ancora nel mio lettore....
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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