Tornano sulle nostre pagine virtuali i
Rivers of Nihil con il loro nuovo ambizioso album
“The Work”. La band per chi non la conoscesse è dedita ad un Progressive/Technical Death Metal moderno e complesso, che nell’ultima release ha saputo dare più di qualche soddisfazione e che ci faceva intravedere
una notevole maturazione rispetto ai primi lavori molto naif e incerti.
Il gruppo tenta di replicare la formula del fortunato successore ma non riuscendoci totalmente. A canzoni dal marchio tipicamente Death Metal, se ne alternano altre più melodiche e vicine se vogliamo agli ultimi
Cynic.
Tra questi due poli estremi ci sono le varie sfumature dei
Rivers of Nihil che quando riescono a unire le due componenti del sound e a legarli tra loro in maniera furba e intelligente (con tanto di assoli di chitarra dal retrogusto Rock o all’uso di uno strumento delizioso come il sassofono), abbiamo perle di Metal moderno e fantasioso come
“The Void from Which No Sound Escapes” o la suite
“Terrestria IV: Work”.
Ma spesso le due componenti non vengono fuse e sviluppate realmente bene, un po’ come l’olio e l’acqua quando si cerca di mischiarli insieme: da parti Tech Death generiche e sorvolabili si sovrappongono melodie stucchevoli (
“Focus” su tutte), alternando ciò a sprazzi di Rock (più o meno progressive) non sempre riusciti per colpa di scelte melodiche troppo zuccherose.
Ma non tutto è da buttare, anzi, a volte la band sa regalare ottimi fraseggi (
“Maybe One Day”) e momenti d’introspezione (l’eterea
“Tower 2”).
Rimane però un grande rammarico per una serie di scelte non azzeccate che hanno tarpato le ali al gruppo, un gruppo dalle potenzialità inespresse e gli episodi migliori del disco (in particolare la suite messa proprio alla fine del lavoro in questione) dimostrano come i
Rivers of Nihil le capacità le avrebbero per fare un gran disco.
Peccato per la poca personalità nelle parti più “Heavy” e per la marcia indietro fatta in termini di coraggio e follia.
Spero che nel prossimo giro di giostra il gruppo sappia fare tesoro di questa esperienza per progredire verso la piena maturità artistica osando di più.
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