Copertina 9

Info

Past
Anno di uscita:1980
Durata:35 min.
Etichetta:Chrysalis

Tracklist

  1. BACK ON MY FEET AGAIN
  2. TRUE LOVE TRUE CONFESSION
  3. MIDNIGHT RENDEZVOUS
  4. UNION JACK
  5. IN YOUR EYES
  6. ANYTIME
  7. JESUS, ARE YOU THERE?
  8. TURN AROUND IN TOKYO
  9. LOVE IS JUST A MYSTERY

Line up

  • John Waite: vocals
  • Wally Stocker: guitar
  • Jonathan Cain: keyboards, vocals
  • Ricky Phillips: bass
  • Tony Brock: drums

Voto medio utenti

England 1980. Esce il quarto sigillo dei The Babys, il loro caposaldo. Il background britannico di quella stagione, per gli intenditori del rock, si conosce. Il punk nichilista è ormai all’angolo, trasformato spesso nella new wave, i prodi della NWOBHM muovono i primi passi spogliandosi dagli atteggiamenti divistici delle rockstars per vestire una formula più realistica e vicina al pubblico; in pratica beffando il punk stesso, con le stesse armi in fatto di attitudine, ma sapendo benissimo come suonare gli strumenti. Ed i Babys?

Beh all’epoca era quasi impossibile catalogarli come NWOBHM ma, badate bene, la band non suonava affatto più debole dei Def Leppard e, dalle immagini di copertina, si capisce perfettamente che siamo dinnanzi ad un manipolo di puri Denim & Leather, non alla maniera dei Saxon, ma comunque totalmente riffs oriented e dediti al recupero del suono che fu dei Bad Company, ri-vitaminizzato da uno spettacolare impatto melodico su coordinate Yankee.
Infatti ‘Union Jacks’, a discapito del titolo, non è certo una moda passeggiera per Mods in scooter, ma è invece il prototipo che lancerà nove anni dopo i Bad English (monicker non a caso….sembrerebbe ) e nove anni negli anni ’80, per la nostra musica, erano un lasso temporale più lungo rispetto le dinamiche odierne.
John Waite pilota le melodie in modo a dir poco svettante e non vi è nemmeno una canzone che possa ricordare il pop pubescente da classifica alla ‘Missing You’ ; e nemmeno cercano d’essere, d’altro canto, degli ex Market Square Heroes, tentando la facile presa alla ‘Kayleigh’. Anzi, il key-man, futuro Journey, Jonathan Cain crea passaggi di honky-tonky piano come testimonia ‘Anytime’. Proprio il passaggio del marito di Tanè Cain (Woman in uniform anche lei) ai Journey sancì la fine della band.

Ma per i fruitori del class & melody di prima grandezza le fantastiche ‘Back on my feet again’, ‘True love, true confession’, ‘Midnight rendez-vous’ o la title-track, continueranno a creare un effetto surrounding nell’ascoltatore, come in un ‘gioco’ di rimbalzo e ponte di congiunzione tra UK e USA.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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