Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:42 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. LIVE ON YOUR KNEES
  2. CAGED
  3. THE WHALE
  4. ZONA DE SACRIFICIO
  5. AFTER ME, THE FLOOD
  6. DARK HORSE
  7. THEOCRAZY
  8. SISTEMA CRIMINAL
  9. ZEALOTS
  10. AGE OF DISTRUST
  11. HUNTER AND THE PREY
  12. EGO KILLER

Line up

  • Anton Reisenegger: vocals, guitars
  • Dan Biggin: bass
  • Sergio Klein: guitars
  • Danilo Estrella: drums

Voto medio utenti

Devono essersi proprio appassionati agli ultimi lavori di Soulfly e band similari, i Criminal in questo loro nuovo lavoro. Mi tocca specificare ultimi, perchè se la band cilena ha sempre avuto nel corso della propria carriera un andamento abbastanza piatto in termini musicali, qualche buona idea qua e là, ma niente che faccia venire veramente dei brividi all'ascolto, con "Sacrificio", il cantante e chitarrista Anton Reisenegger ha voluto ancora una volta dimostrare tutto il suo affetto alla musica lasciata in eredità (poveri noi) negli anni appena trascorsi da mister Cavalera.

Ma non citiamo solo i Soulfly, anche Ektomorf, un po' di Fear Factory qua e là, e i Sepultura post Roots. Quindi diciamo che con questa escalation di influenze, il disco si dovrebbe presentare come una mazzata in faccia, pronta a distruggere tutto ciò che si trova davanti, senza pietà? Magari.

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"Sacrificio" è non solo la fiera del riciclo, ma della noia mortale. Noia dettata in primis da una produzione assolutamente da querela, chitarre che mancano costantemente di aggressività, e delle linee vocali che veramente...sono qualcosa di imbarazzante. Spompate, prive di qualsivoglia accenno di carisma, sentitevi le varie "Hunter And The Prey", "After Me, "The Flood", o "Theocracy" con il suo riff tremendamente monotono. Roba da salvare? Diciamo che "Zona De Sacrificio" ha qualche buona idea, ricordando un po' anche i Suicidal Angels, e "Live On Your Knees" ha un bel tiro, ma tolti questi due pezzi, regna la monotonia più assoluta. "Caged" potrebbe tranquillamente essere una B-Side di "Nations" dei Sepultura, mentre "The Whale"....non so nemmeno come descriverla. Gira tuto intorno agli stessi giri di chitarra, intorno a ritornelli che vorrebbero passare per violenti e travolgenti, ma che fanno sbadigliare dopo neanche dieci secondi.

Cinque anni sono passati da "Fear Itself", che neanche lui brillava per originalità, e mi viene da chiedermi se non dovessero passare almeno quindici anni prima di sentire un nuovo disco ispirato e prodotto in maniera perlomeno decente dai Criminal? Personalmente se i risultati in pochi anni genererebbero pubblicazioni simili a "Sacrificio", sarei più che propenso ad aspettare.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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