Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:50 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. THE WAY OF TIME
  2. EDGE OF THE DREAM
  3. ANCIENT SPIRIT
  4. HEART OF LEAD
  5. LONELY
  6. GLIDE IN THE AIR
  7. RAIN
  8. MY SOUL SAD UNTIL DEATH
  9. FIREFLY
  10. RED DEATH MASQUERADE

Line up

  • Alessio Sessa: bass
  • Alberto Cassina: guitars, vocals
  • Marika Vanni: vocals
  • Andrea Zannin: drums
  • Enzo Criscuolo: guitars

Voto medio utenti

Che il genere del power/symphonic metal abbia scricchiolato, recentemente, è un fatto ormai noto. Produzioni ipercompresse ed una generale mancanza di idee hanno di fatto appiattito la proposta sonora, creando un mare magnum di bands/clone, spesso difficilmente riconoscibili l’una dall’altra, e ancor più spesso caratterizzate dalla sola avvenenza della cantante di turno, mercificata e svilita del suo ruolo artistico in seno alla band.
Per fortuna, però, ogni tanto qualcuno rialza la testa e riesce a riaffermare la propria quota artistica, e questo non può che riempirci di piacere; ci riempie due volte, se poi la band in questione è italiana. Ecco come arriviamo a parlare del nuovo, bello, convincente album degli Eternal Silence.

Pur mantenendo infatti intatti i tratti del canone di riferimento, “Timegate Anathema” ha dalla sua linee vocali convincenti, un riffing serio e al servizio della struttura-canzone, due cantanti (Marika Vanni ed il chitarrista Alberto Cassina) di livello, ed una produzione sì ricca, ma che non affoga i brani in un mare di piripiri elettronici e trigger. Se non fosse per le chitarre nel mix che, a mio avviso, avrebbero meritato mezzo db in più, e per la solita ipercompressione sul master che ormai è come l’herpes, l’album ha un suono convincente, perfettamente in linea con gli standards di settore.

Ma è il contenuto, finalmente, a meritare il titolone in prima pagina. Qui i brani sono ben costruiti, mai più lunghi di quel che serve, e sono sorretti da basi Heavy Metal molto solide. E, in tutto ciò, come fare a liberarsi di ritornelli da tatuaggio mentale, come quello di “The Way of Time” o “Heart of Lead”?
L’album, peraltro, sa giocare intelligentemente con i bpm, accelerando o rallentando dove serve, fornendo pezzi solidi e granitici come “Edge of the Dream”, la trascinante “Glide in the Air”, la ambiziosa “My Soul Sad Until Death”, rallentando dove occorre (“Lonely”, “Firefly”) e lasciando che l’album respiri, a cavallo tra Kamelot, Within Temptation, una spruzzatina di Epica che non guasta mai e tanto, tanto talento tutto italiano.

Bravi dunque gli Eternal Silence, e brava la Rockshots Records ad intercettare e mettere a roster una band più che valida, che potrà togliersi delle soddisfazioni. Well done.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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