"Raven's Call" è l'Ep di debutto uscito nel 2021 dai finnici Obscure Fate; fin qui nulla di strano specialmente scorrendo distrattamente la bio della band che porta la data di fondazione del quintetto al 2019.
Grattando un pò sotto la superficie invece la cosa diventa più interessante: i primi vagiti della band si odono nel 2008 quando il chitarrista e principale songwriter Kaleva Kovalainen getta le basi di un progetto solista in quel di Paltamo, paesino di poco meno di 4000 anime nella regione del Kainuu.
Con il passare degli anni la one man band diventa un gruppo vero e proprio assumendo il nome di Project Mieslahti nel 2013 fino al 2019 quando - con l'ingresso del bassista Antti Möttönen - si ha finalmente la formazione definitiva degli Obscure Fate.
13 anni di gavetta e di "farsi il mazzo" per arrivare ai 16 minuti scarsi dell'EP: il contratto con la Inverse Records i ragazzi se lo sono sudato insomma!

"Raven's Call" è un lavoro di death melodico figlio della terra di provenienza del combo e dei nostri tempi: accosta partiture che coniugano potenza e malinconia, rabbia attutita da melodie accattivanti, vocals ringhianti alle quali fanno eco parti in clean più leggere.
Le linee di chitarra del duo Kovalainen/Moisanen - come tradizione vuole- fanno la parte del leone ma è tutto il gruppo ad offrire una sensazione di compattezza ed affiatamento che non segna cedimenti in nessuna delle 4 tracce.
Certo l'originalità non è il punto di forza di un lavoro del genere che trae gli spunti più evidenti dagli insegnamenti dei conterranei Insomnium ("Lucid Dream" pare tratta di peso da "In the hall of Awaiting"), ma agli Obscure Fate non mancherà il tempo per affrancarsi da paragoni ingombranti visto che tecnica e perseveranza non fanno certo loro difetto.

Acerbi ma cazzuti, questo è quanto amo sentire in un lavoro d'esordio: promossi con la promessa di non perderli di vista.

Obscure Fate - "Lucid Dream"