Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:59 min.
Etichetta:Metalville
Distribuzione:Flying Dolphin

Tracklist

  1. SUPERNATURAL
  2. HOLLOW PHRASES
  3. FLESH AND BONE
  4. GREY TO GREEN
  5. WITHIN THE VEIL
  6. THE GREAT ESCAPE
  7. SCHIZOPHRENIC
  8. IN THE SHADE

Line up

  • Andreas Tegeler: drums
  • Marco Ahrens: guitars
  • Volker Walsemann: vocals, guitars
  • Heiko Spaarmann: bass
  • Jörg Springub: keyboards

Voto medio utenti

Graditissimo ritorno, quello dei tedeschi Poverty's No Crime, da sempre un marchio sicuro per del prog-metal di qualità. Ed il qui presente "A Secret to Hide" conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che il combo tedesco pubblica poco, ma pubblica bene, molto bene.

L'album è in pieno stile P'sNC, ossia molta melodia, chitarre grosssissime, ed un prog-metal emozionale e struggente, qualcosa a cavallo tra Fates Warning, Vanden Plas, un pizzico di Queensryche, ma se non li avete mai ascoltati dovreste assolutamente provvedere, i paragoni lasciano sempre il tempo che trovano, e invece questa band dalla carriera pluridecennale merita eccome.

Ma andiamo al succo. Il nuovo album si apre con una bellissima "Supernatural", forse il mio brano preferito del lotto, plastico showcase di quello che i Poverty's No Crime sono oggi (ma sono sempre stati): classe, melodia, perizia tecnica mai sfoggiata a vuoto, riffing solido e tanta attenzione alle linee vocali, anche lì sempre sotto controllo, senza inutili bisogni di strafare. I brani sono mediamente lunghetti ed articolati, presentando bei saliscendi, sempre sostenuti da tanta sostanza e pochi fronzoli; lo potrete notare, tra le altre cose, dal ridotto numero di assoli, lasciati SOLO dove servono, e non disseminati a mò di riempitivo sulle varie tracce.

Le canzoni sono coinvolgenti e piacevoli, a costo che si possa e si voglia dedicare il giusto tempo a questo album, che vuole crescere nelle vostre orecchie con calma, senza soluzioni facili e senza stupire come se fosse uno sport; quando la musica è ben fatta, si prende il suo tempo, soprattutto in area progressive... per me è una garanzia di qualita. E la produzione di Simone Mularoni è un plus mica da ridere, in quanto rende il sound potente ma sempre "morbido" e avvolgente.
I miei pezzi preferiti al momento? La già citata "Supernatural", la bellissima "Flesh and Bone", "Grey to Green", ma anche la monumentale e conclusiva "In the Shade", e sono sicuro che domani cambieranno.

Insomma: uno dei gruppi prog più sottovalutati della scena continua a sfornare dischetti deliziosi, io fossi in voi non me li lascerei passare così sotto il naso.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 mag 2021 alle 08:21

Non ti deluderà, vedrai... Fammi sapere!

Inserito il 02 mag 2021 alle 15:11

"The Autumn Years" è uno degli album metal-prog degli anni 90 che ho amato di più: prenderò anche questo. Graditissimo ritorno.

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