Hadewijch Van Brabant fu mistica e poetessa fiamminga del XIII secolo, legata al movimento spiritualistico delle beghine ed autrice di letteratura volgare europea in pieno sviluppo all'epoca. Il trio francese di cui ci occupiamo, prende il nome proprio da tale figura storico-culturale. Una band di recente formazione, che esordisce con un Ep di un solo brano, lungo circa venti minuti. Il titolo del pezzo è "Salvia", riferito alla "salvia officinalis" nome definito da Linneo (biologo svedese padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi) per una pianta alla quale venivano attribuite proprietà medicinali ("Salvus", sano, salvifico; "Officinalis", di proprietà medicinali reali o supposte).
Questo il contesto che ispira il presente lavoro, un percorso doom/post-rock quasi interamente strumentale. Un brano che inizia lentamente, quasi in sordina, promuovendo un'atmosfera sinistra e lugubre, minimalista, che piano piano si trasforma in un post-rock rilassato ed avvolgente. Verso il quarto minuto la musica cresce d'intensità, grazie ad un rock arioso e mesmerico alla Intronaut, per poi frenare nuovamente con caratteristiche prettamente doom. L'ingresso di vocals quasi sussurrate e liturgiche (a metà della suite), prelude ad un nuovo passaggio mesmerico che si ingigantisce come un'onda mantrica sempre più incalzante, illuminata da un assolo psycho-rock spiraleggiante, che traghetta al finale dai contenuti molto noise ed alternativi.
Un debutto ambizioso, per la formazione transalpina. Forse anche troppo. C'è personalità, coraggio, capacità di sperimentare, ma anche la tendenza a puntare eccessivamente sulla diluizione delle soluzioni. Dopo ripetuti ascolti, questa canzone appare un pò ridondante e stiracchiata. Buoni spunti, ma eccessivamente trascinati.
Sufficenza piena, ma da valutare meglio in futuro. Comunque, l'Ep è disponibile per il download in rete e nel formato cassetta (esiste ancora!) per Electric Valley Records.