Bait - Revelation Of The Pure

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:43 min.
Etichetta:Les Acteurs De L'Ombre Productions

Tracklist

  1. NOTHING IS SACRED
  2. LEVIATHAN III
  3. INTO MISERY
  4. LIGHTBRINGER
  5. RUIN
  6. ODIUM
  7. REVELATION OF THE PURE
  8. FORLORN SOULS
  9. ETERNAL SLEEP
  10. IN AVERSION

Line up

  • David: guitars
  • Alexander: drums
  • Nico: bass

Voto medio utenti

Terzo disco per questa band tedesca di post-black metal che non rinuncia ad inserire scariche rabbiose di hardcore in un impasto sonoro scuro, rabbioso con influenze doom in alcune composizioni.
Debutto coi fiocchi per la label francese LADLO, una label che spesso è sinonimo di qualità e ricerca per quanto riguarda il metal estremo, ed anche in questo caso non fa eccezione.
Band giovane, ma che raggiunge la terza prova in studio con un album carico di rabbia, sofferenza e doloroso odio.
L’opener “Nothing is sacred”, apre con rullate veementi e riff iperdistorti, controtempi e voci rabbiose, un ringhio alto e veemente in questo mid tempo pesante.
Le chitarre sono figlie dell’hardcore così come i tempi dinamici ricchi di sfuriate condite con rullate e suoni compressi; il rallentamento è da manuale.
Leviathan III”, è un coacervo rabbioso di blast beats black metal e watt potenti; il brano poi diventa un mid tempo acido, possente con screaming e interventi urlati.
Qui abbiamo anche un rallentamento monolitico in chiave doom e riff che richiamano i primi Mastodon.
“Into misery” è minacciosa, con il basso distorto che ti incide le carni con quell’accordo insistito e la batteria dall’incedere lento; un riverbero doom dal colore scuro.
Brano in mid tempo doloroso ed intervallato da blast beats; le chitarre sono un muro sonoro.
Odium”, prende piede piano piano, con un riff in tremolo tipicamente black metal con colpi possenti per poi dare l’assalto furioso.
L’intermezzo lento con le chitarre acide con in aggiunta lo screaming selvaggio e rabbioso da la misura di cosa vogliono fare questi teutonici; unire la rabbia hardcore al suono scuro, maligno del metal estremo.
Eternal sleep”, viene introdotta dal basso minaccioso e ossessivo per poi diventare un muro sonoro doom; brano in mid tempo con urla dolorose e chitarre compresse.
Un disco che è pura rabbia, non c’è un solo spiraglio luminoso, melodico in questo disco che unisce due mondi nel colpire con odio e furia; terzo album e obbiettivo centrato.

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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