Copertina 7

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2020
Durata:42 min.
Etichetta:The Sign Records

Tracklist

  1. THE VOID
  2. DWELL IN MISERY
  3. CRUEL HEARTS
  4. BABY, WHEN YOU CRY
  5. THE NIGHT IS YOUNG
  6. EAT DUST
  7. A TOUCH OF DEATH
  8. EL CAMINO REAL
  9. PRETENDER
  10. EVIL BLOOD
  11. MIDNIGHT CRAWLER
  12. YOUR LOVE REMAINS
  13. DEVIL'S BREATH

Line up

  • Tor Abyss: vocals
  • Mickey Necro: guitar
  • Marshall Speed: guitar
  • Benny Zin: bass
  • Jay Impact: drums

Voto medio utenti

Brutti come il peccato, tatuati all' inverosimile, barbuti, rasati ed allucinati, i Lucifer Star Machine sono il tipico gruppo underground da centro sociale anarchico ed antagonista. Fondati nel 2002 dal vocalist tedesco Tor Abyss, per diversi anni hanno tenuto la loro base a Londra, incidendo alcuni album e suonando ovunque in Europa in compagnia di bands come Peter Pan Speedrock, Nashville Pussy, Demented Are Go, ecc. Intorno al 2012 la formazione si è ricollocata ad Amburgo, con una line-up tutta germanica. Adesso esce un loro nuovo album, "Devil's breath", per The Sign Records.
Rock sporco, grezzo, brutale, infettato di attitudine punk e di ferocia da rissa di strada, non c'è il minimo dubbio dove collocare uno stile del genere. Se amate nomi come V8 Wankers, Zeke, Turbonegro, Volbeat, Meteors, Agnostic Front e compagnia, ma anche Motorhead e Ramones, questa è roba che fa per voi.
Tredici brani dirty-punk-rock'n'roll suonati come non ci fosse un domani, ma anche muniti di un'impronta melodica vagamente retrò sul genere Gluecifer/The Hellacopters, il quintetto teutonico offre energia, adrenalina, grande elettricità e grinta live. Niente di eclatante, ma fatto con passione e competenza. Bordate fulminanti come "Evil blood", "The void", "Your love remains" sono puro punky metal tra Motorhead e Zeke, veloci e potenti come un diretto al volto, mentre episodi come "Dwell in misery", "Baby, when you cry" o "Midnight crawler" mostrano un tiro più rock-oriented con cantato orecchiabile, pur sempre in un' atmosfera grezza ed intimidatoria.
L'impatto viscerale regge per tutto il lavoro, anche se qualche traccia lascia meno il segno. Nell'insieme è un buon disco di genere, da parte di una band che non vuole inventare nulla di nuovo ma soltanto suonare del rock più sporco ed energetico possibile.

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