Naat è un quartetto strumentale di Genova formato da musicisti attivi da tempo nell'underground locale (Antea, Lilium, Stone Smokers), che ha debuttato nel 2016 con l'album omonimo. Adesso, sempre per
Argonauta, esce la seconda fatica "Fallen oracles".
Post-metal strumentale con influenze Neurosis, Isis, Pelican, Lento, che punta sia sull'impatto potente e groovy sia su un'attitudine flessibile e quasi progressiva. Nei quattro anni trascorsi dal precedente disco, la band ligure ha lavorato soprattutto sulla compattezza dell'impianto sonoro ed anche sull'elaborazione dei singoli brani. Sound potente, molto heavy ed intenso, con ritmiche serrate ma anche sforamenti ambientali di buona fattura tecnica. Troviamo tematiche torbide e quasi sludgy ("
Sleepeater","
Inner shelter") a ricordare il tiro incalzante e metallico dei Karma to Burn, insieme a brani maggiormente ariosi e diluiti (la splendida e quasi floydiana "
Liquor", l'eterea e leggiadra "
Ether") che crescono più lentamente, in maniera spiraleggiante e scenografica, veicolando un grande trasporto emozionale.
Ottima valenza tecnica, buona ispirazione, i
Naat propongono un album strumentale che segue le correnti più recenti del post-metal, come già visto recentemente per Arrakis e Ryte ad esempio.
Formazione in crescita, da sostenere.
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