Copertina 8,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2014
Durata:64 min.
Etichetta:Toff Records

Tracklist

  1. BELLE ÂME
  2. BEAUTIFUL SOUL
  3. COME HOME JACK
  4. IN BARDO
  5. FACES OF LIGHT
  6. FACES OF DARKNESS
  7. FOR WHEN THE ZOMBIES COME
  8. EXPLORERS OF THE INFINITE
  9. NETHERWORLD

Line up

  • Nick Barrett: guitars, vocals, keyboard programming
  • Clive Nolan: keyboards, backing vocals
  • Pete Gee: bass
  • Craig Blundell: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Quando parliamo di New-Prog non possiamo non pensare agli inglesi Pendragon che da 35 anni ormai tirano fuori dischi di qualità elevatissima. Certo non sono mostri di Marketing e/o Comunicazione ma forse proprio per questo sono rimasti in qualche modo “incontaminati” dal vil denaro o come lo definiscono i politici lo sterco del demonio (non farò altra regressione anche se ci starebbe bene eccome) suonando col cuore e per pura passione, proprio come due dei loro dischi “Pure” e “Passion” … vabbè sarà un semplice caso. Anche la formazione è in linea di massima sempre la stessa, tranne per il batterista Fudge Smith che lasciò la band nel 2005 (anno di svolta e cambiamenti), e da quel momento dietro le pelli si sono susseguiti più interpreti sino ad oggi, ma senza mai influire sulla resa e sul risultato finale. Insomma i 4 “pischelli” ci sanno fare, la loro proposta è un Progressive alla IQ o Marillion molto raffinato e ricercato sia negli intrecci musicali che nelle soluzioni vocali dell’ottimo Barrett.
"Men Who Climb Mountains" prosegue il nuovo filone di cambiamento, come accennato prima (si nota già dalle copertine degli album da "Believe" in poi) in cui i Pendragon scuriscono un po’ le loro composizioni le induriscono spingendo sul boost e sul gain del distorsore e si affidano a ritmi ossessivi e possenti quando vogliono spingere sull’acceleratore. Il disco scorre in modo sublime, senza mai annoiare e senza mai quella sensazione di deja-vù pericolosa alla Matrix (anche voi avete visto passare lo stesso gatto 2 volte ?). Troviamo anche momenti più intimi e melodiosi come nella quasi spensierata "Face of light" dove un tappeto di tastiere ed una chitarra Gilmuriana (si potrà dire ??) ci fanno rilassare e godere un ottimo sigaro davanti al camino di casa. In antitesi alla luce c’è la seguente "Face of Darkness" dove tutto è più cupo che mai e lo stesso Barrett incattivisce anche l’ugola oltre che la chitarra, ma che nonostante i toni ci lascia un messaggio di speranza e di vita. Geniali !
Insomma alla fine della giostra dopo un’ora abbondante non potete non rimanere colpiti da questo disco denso e appagante e se come me aspettate da 6 anni il nuovo lavoro dei Pendragon non vi rimane altro che scalare la montagna a mani nude sapendo che alla fine la ricompensa sarà grande.
Dalla vetta d’altronde tutto il resto è in basso !

“Listen to the silence howling in your head
A stark reminder you're alone
Feel the wind cut through your paper thin skin
Maybe it's the night that takes you all and takes you”


Ps. Piccola curiosità . Il grande Clive Nolan è in pianta stabile alle tastiere anche negli Arena sin dalla loro Nascita, tutto ciò senza mai creare dualismi o ridondanze. Applauso.

A cura di Edoardo "Amen" Turati

Recensione a cura di Ghost Writer

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