Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. LES JARDINS DE MINUIT
  2. PROTECTION
  3. SAPPHIRE
  4. L'ÎLE DES MORTS
  5. LE MIROIR
  6. SPIRITUAL INSTINCT

Line up

  • Neige: vocals, guitars, bass, synths
  • Winterhalter: drums

Voto medio utenti

A tre anni di distanza da quel "Kodama" che tanto aveva diviso la critica, torna la creatura di Neige e Winterhalter per regalarci il sesto album di una carriera ormai ventennale: "Spiritual Instinct" edito ancora una volta da Nuclear Blast Records.
Prima di addentrarci tra i suoi solchi però mi tolgo un sassolino: chiunque pensi che gli Alcest siano traditori del black metal, che abbiano abbandonato la retta via per la musica "facile" et similia può terminare qui la lettura, non saranno certo queste mie righe a ribaltare la loro opinione.
Mi sia permesso di considerare sommessamente che se moltissime band di primissimo piano citano i francesi come fonte di ispirazione, forse una domanda sarebbe il caso di farsela.

D'altro canto lo stesso Stéphane Paut (Neige NdS) lo ha sempre detto: "In the metal scene ALCEST is a weird band, in the indie/post-rock scene ALCEST is a weird band- we never quite fit in, this is how I feel in life, always an outsider; It’s not a problem, it’s just the way it is". Non credo sia necessaria una traduzione.

Ho parlato di "creatura" non a caso: come un essere vivente il sound degli Alcest si è evoluto nel corso degli anni modellando, smussando, aggiungendo o togliendo per arrivare ad esprimere pienamente ciò che agita le anime dei musicisti. E quando -come in "Spiritual Instinct"- la parte più profonda, nascosta e tribolata viene messa in luce il rispetto è d'obbligo.
Non è importante rilevare la miscela di shoegaze e black espressa nell'opener "Les Jardins De Minuit", la padronanza dello stoner e dei suoi suoni cadenzati e ribassati in "Protection", la facilità con cui melodie solari e interludi più oscuri vengono miscelate in "Sapphire" o i cori, le harsh vocals e le parti clean si sovrappongano attraverso le note di "Le Miroir" o "L'Île Des Morts"; quello che gli Alcest ci vogliono regalare è la loro visione dualistica del piano esistenziale.
A partire dal titolo,duplice nella sua accezione: "spiritual" legata perciò alla sfera più elevata opposto ad "instinct" che richiama la parte più ferina e primordiale dell'uomo; per poi proseguire con l'artwork in cui una sfinge, doppia per definizione con la sua testa umana ed il corpo animale, fà bella mostra di sè.
Tutto il disco è una ricerca, la ricerca del significato della vita, della sofferenza e del migliorarsi come creatura attraverso essa, sino a giungere ad un livello superiore: questa è per gli Alcest la spiritualità e questo vogliono trasmetterci.

Idealmente il nuovo platter del duo d'Oltralpe prosegue il discorso iniziato ben prima di "Kodama" e svela un altro aspetto della musica di Neige: quello in cui parlare delle proprie oscurità e delle proprie battaglie interiori.

"Spiritual Instinct" ci regala due certezze:
1)gli Alcest sono una band fuori dal comune, che si libra eterea sopra qualsiasi tipo di critica
2)se a causa di pregiudizi assurdi non si riesce a godere di dischi simili, Rovazzi e Gabbani sono quello che si merita.

Alcest - "Les jardins de minuit"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 30 ott 2019 alle 08:10

grazie Beppe. Un disco che parla davvero alla parte più profonda ed intima: mi è piaciuto tantissimo.

Inserito il 30 ott 2019 alle 06:32

Bellissima recensione!

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