Dissonant Winds - Drowning In The Residues Of Misery

Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:75 min.
Etichetta:Transcendance

Tracklist

  1. THE SERENITY OF HATE
  2. DROWNING IN THE RESIDUES OF MISERY
  3. EPHEMERAL PASSAGE

Line up

  • Aciretose : guitars, drums, bass, vocals

Voto medio utenti

Perdersi in una foresta desolata mentre imperversa una bufera di neve non deve essere una sensazione piacevole ma ancor peggiore deve essere perdersi nella mente malata dell’uomo … se vi piace star male e se in voi si annida un “sano” masochismo, allora addentratevi volontariamente nel labirinto mentale di Aciretose e preparatevi ad uno dei viaggi musicali più strazianti, glaciali, sinistri e gelidi mai concepiti da animo umano … “Drowing In The Residues Of Misery” è una discesa nei ghiacci eterni dell’anima, suddivisa in tre capitoli per la durata totale di 75’ … una vera prova di forza e di sopravvivenza per uno degli album più nichilisti degli ultimi anni … Se amate Arkhtinn e Endlichkeit non potrete non lasciarvi sferzare il viso dall’opener “The Serenity Of Hate” con la sua drum machine impazzita e le atmosfere da brividi glaciali che vi scenderanno giù per la schiena lasciandovi impietriti … se invece preferite un approccio più ambient, dark e sinistro a la Vinteerriket, è senz’altro la title track che apprezzerete di più e, se proprio non riuscite a fare a meno di soffrire, perdervi, respirare affannosamente, sperare di farcela e poi morire è l’ipotermia di “Ephemeral Passage” che vi assalirà l’animo e decreterà la fine … “Drowing In The Residues Of Misery” è un album per animi solitari e disperati, così come disperato era l’animo di Nattramn, il vocalist di Silencer che in “Death Pierce Me” ha codificato per sempre il “male di vivere” in screming e che qui viene rievocato magistralmente grazie ad una delle prove vocali più tormentate e disagiate degli ultimi anni … Se vi dicessi che Dissonant Winds è una one man band non stenterete a crederci, infatti molti di questi progetti così neri e disperati sono la trasposizione musicale di anime in pena, ma appena saprete che si tratta di una band Australiana, proveniente dalla “mainstream” Tasmania, capirete ancora di più che la depressione e la sofferenza che trasuda dalle note di quest’album è tutto fuorché un “luogo comune musicale” . Qui non c’è il fascino del male, non è la dannazione eterna che vince, ma è solo la pura sofferenza umana che prende corpo … Isolazionismo, depressione e misantropia come elevazione dell’arte e dello spirito umano !

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 ott 2019 alle 19:22

Meraviglioso

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