Copertina 7

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2019
Durata:42 min.
Etichetta:Les Acteurs de L’Ombre Productions

Tracklist

  1. THE CEREMONY
  2. INSTINCT
  3. LA FIN DE SATÁN
  4. AFTER THE CHAOS
  5. THE BIRTH OF THE CURSED BOOK
  6. DENIAL TRAGEDY
  7. BEFORE THE CHAOS

Line up

  • Christian Rojas: drums
  • Pedro Fontecilla: guitars
  • David Zambrano: guitars
  • Daniel Araya: synths, vocals
  • Magus Umbra Nox: vocals
  • Rodrigo Diaz: bass

Voto medio utenti

I cileni Decem Maleficum nascono a Santiago nell'ormai lontano 2000 (come passa il tempo non passa niente...) e, dopo aver rilasciato un EP cinque anni dopo, giungono finalmente al grande passo dell'esordio discografico di lunga durata grazie alla Les Acteurs de l'ombre Productions che licenzia "La Fin De Satán" un album che, vista la lunga storia del gruppo, a mio avviso esce con ritardo.
Cosa voglio dire?
La miscela dei cileni, fatta di black metal melodico, doom, avanguardia e pulsioni progressive, risulta essere piuttosto sfruttata se è vero che band come Arcturus, Borknagar ed Enslaved, ognuno a modo proprio, l'hanno ampiamente sfruttata declinandola in tanti modi diversi, con la conseguenza, ovvia, che "La Fin De Satán" non suona innovativo o originale.
Tutto ciò non vuol dire che non sia un bell'album.
Tutt'altro.
Prima di tutto, i Decem Maleficium si dimostrano abili negli arrangiamenti, riuscendo a tenere insieme, in modo convincente, sonorità anche piuttosto differenti, poi inseriscono una componente death metal di matrice epica (a me sono venuti in mente i Behemoth migliori) che giova al risultato finale ampliando lo spettro espressivo, ed inoltre mettono in mostra un ottimo gusto per la melodia sottolineato sia dalla bella chitarra solista (qui sembra di ascoltare Knut Magne Valle...), sia dall'uso mirato e non invasivo delle tastiere, tutti elementi questi che concorrono a rendere l'ascolto piacevole ed adatto ad una vasta fetta dell'audience metal, perché sia chi ama l'estremo, sia chi è più attratto da derive più classiche, potrà trovare di proprio gradimento l'album.
Tutto sommato, dunque, i Decem Maleficium centrano il loro obiettivo e rilasciano un lavoro variegato ma omogeneo, ben suonato e ricco di spunti interessanti che chiunque ami i gruppi che ho citato più in alto e non disdegni, anche, l'eleganza di certi My Dying Bride, non farà fatica ad amare.
Molto bravi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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