Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. AVGUDADYRKANS VäG
  2. QUEEN OF ALL SEAS
  3. ALLIANCE IN BLOOD
  4. CHAINED
  5. MY DEMON INSIDE
  6. PREPARE FOR WAR
  7. HVERGELMIR
  8. WITH FIRE IN MY HEART...
  9. ...AND BLOOD ON MY HAND

Line up

  • Mats: vocals, bass, guitars, keyboards
  • Ragnar: keyboards, vocals, bass, guitars
  • Tord: drums
  • Mikael: bass, vocals (backing)

Voto medio utenti

Mi sono sempre chiesto, chi potesse raccogliere l’eredità artistica del grande Quorthon.
Vedendo le formazioni in campo, ero molto titubante; perché lo spessore dell’artista e il segno che ha lasciato nel metal, era difficile da eguagliare come intensità.
Ma questi svedesi, passo dopo passo, album dopo album, sono sulla buona strada.
L’opener “Avgudadyrkans väg”, si odono tamburi battenti, segno di una battaglia imminente, e ad aumentare il grado di pathos armonizzazioni drammatiche di chitarre e voci pulite in coro.
Poi ecco il crescendo, con il growl che entra di prepotenza in questo brano cadenzato, ma con le tastiere che svolgono un gran lavoro a livello atmosferico.
Le voci cambiano tonalità, tra growl e aperture pulite declamatorie e drammatiche.
Altro brano eccelso “Queen of all seas”, arpeggio da manuale e grande marcia lenta e ricca di emozione; i riffing sono nella più alta tradizione viking/black metal, serrati e potenti.
Lo scream é possente e le tastiere punteggiano il tutto, con cori e la voce pulita che fa da contraltare e fa risaltare il chorus, il solo é breve e intenso e c’è un clima solenne ed epico.
Alliance in blood” é una staffilata velocissima black metal, con riffing serrati e batteria in up tempo veloce; brano diretto e senza fronzoli con cambi di tempo con interventi di voce pulita.
Chained” sembra thrash/black, dopo alcune rullate ecco il brano partire a razzo con riff intensi, screaming acidissimo e furioso.
La voce pulita fa capolino con cori da battaglia, il solo é melodico e vibra di puro metal estremo.
Le ultime due tracce, sono collegate fra loro, come un’unica suite; si comincia con “With fire In my Heart...”; brano dall' apertura arpeggiata intensa, ma il meglio viene con l’entrata in campo di tutti gli strumenti.
Pelle d’oca con chitarre vibranti epicità drammatica e solenne; un brano cadenzato, con il singer che usa la voce pulita in una maniera coinvolgente per il pathos che sa donare; un senso tragico ma mai domo nello spirito; qui lo spirito bathoriano é palpabile.
Basta sentire l’intermezzo a tambur battente con le voci che crescono di tono, e l’arpeggio iniziale corredato da tastiere prima dell’esplosione elettrica e i cori donano enfasi ed emozione.
La conclusione viene affidata alla breve strumentale “...And blood on my hand”, che riprende la melodia che chiude la prima tranche di questo dittico e lo elettrifica in un brano lento con cori; sinfonia tragica e fiera che termina con rumori temporaleschi.
Ribadisco che questa band, con le debite differenze e proporzioni, sia la degna erede di portare avanti il testimone dei Bathory, un album che è ricco di sostanza e cuore, fierezza e orgoglio, bravi!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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