Copertina 4

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:37 min.
Etichetta:Nuclear War Now! Productions

Tracklist

  1. EREBOS
  2. HADES
  3. ELYSIUM
  4. ISLES OF THE BLESSED
  5. SHORES OF AKHERON
  6. OLYMPOS
  7. TARTAROS
  8. FIELDS OF ASPHODEL

Line up

  • The Corpse: everything

Voto medio utenti

No, no e ancora no!
Io sono uno strenuo difensore dell’underground, ma certe cose bisogna conoscerle.
Debutto per questa one-man band americana, dal nome che sembra preso da un horror nostrano di serie ultra b di trent’anni fa, e il warname del nostro originalissimo; The Corpse, nuovo vero?
Ma il problema non é questo, il problema grosso purtroppo, é che a me dispiace stroncare un debut, e soprattutto bocciare, ma qui manca la sostanza.
Questo dovrebbe essere un disco di old school black metal, rispettoso dei maestri, ma manca della materia prima; manca di mordente, malignità, tecnica ma soprattutto una produzione che vorrebbe essere vecchia scuola ma sembra quella di un demo, degli anni 80 però.
Un esempio calzante, il brano “Hades”, chitarre che vorrebbero essere zanzarose ma non lo sono, un basso predominante che a volte va dove gli pare, un growl che sembra un tizio col mal di gola invece di squarciare l’anima, e una batteria elementare nel classico andamento sincopato.
Ci sono anche cambi di tempo, ma la grinta, l’oscurità perversa non pervenuta; c’è anche un solo ma sembra messo lì a casaccio.
Poi per originalità, abbiamo tre brani, tre con un’introduzione di basso, come se volesse essere unica la cosa; ma bisogna esserne capaci.
Olympos” é l’unica traccia discreta, dove si denota qualche riffing oscuro, però batteria e basso sovrastano troppo e il growl é sempre in secondo piano.
Sinceramente parlando, mi spiace tanto, ma per me, manca qualcosa; ci vuole perversione maligna, vero spirito nero e freddo per interpretare questo tipo di metal estremo; se volete acquistare del buon black metal avete l’imbarazzo della scelta, ma lasciate perdere questo; piuttosto se volete l’old school quello vero, c’è la ristampa del cofanetto dei primi album degli Ulver, io vado a tirarmi su con Hvis Lyset Tarr Oss.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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