Sarò franco: non ho mai ascoltato i precedenti lavori del gruppo quest'oggi in esame, e trovo il
monicker adottato piuttosto sciatto ed inefficace.
Ad orientare la scelta di occuparmi di "
A Sanity Deranged" è intervenuto un elemento di mera, puerile suggestione: per farla breve, mi piaceva l'
artwork di copertina.
Ebbene, per una volta fidarsi delle apparenze ha condotto ad esiti positivi!
Già, perché i
Nightfell calano definitivamente il sipario su questa stagione estiva grazie ad un
platter deliziosamente funebre e luttuoso, in grado di fungere da colonna sonora del progressivo incalzare dei mesi bui.
Pur trattandosi di una band di recente formazione con appena due
full alle spalle, traspaiono dalla musica dei Nostri notevoli doti di maturità e chiarezza d'intenti nell'abbracciare la propria identità artistica. Il duo statunitense non vende fumo, non abbindola l’ascoltatore con artifici simil-sinfonici, non punta ad impressionarlo con raffiche di sfuriate in
blast beat o repentini cambi di ritmo, né a stupirlo con posticci abbellimenti finto-sperimentali.
Nulla di tutto ciò: i
Nightfell preferiscono condurti lungo malevole spirali in costante equilibrio tra
death e
black metal (con una leggera prevalenza del primo ingrediente, come dimostrato dalla
title track), mantenendo il ritmo costantemente impostato sui tempi medi e puntando tutto su qualità e atmosfera.
La strategia, per quanto mi riguarda, paga i dividendi sperati: con appena cinque brani -“
(Holiness Digested)” funge da breve interludio-,
Tim Call e
Todd Burdette riescono ad animare (si fa per dire) un microcosmo sonoro coeso e pregno di
pathos drammatico.
Ad "
A Sanity Deranged" non manca nulla: mette in mostra
riffing ispirato, arrangiamenti tanto sobri quanto efficaci, produzione splendidamente organica,
songwriting privo di cali e, soprattutto, un impagabile
mood tenebroso, occulto, pervaso di solenne tragicità… tanto da farci sospettare che fra le muse ispiratrici della compagine a stelle e strisce figuri qualche
band epic /
doom (si ascolti, a tal proposito, “
To the Flame”).
Superfluo soffermarsi sulla disamina di singoli brani -anche se “
The Swallowing of Flies”... mamma mia che pezzo!-: le funeree vibrazioni di "
A Sanity Deranged" meritano di esser assorbite nella loro interezza, con orecchio attento e cuore pronto ad accogliere le tenebre incombenti.
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