Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Northern Silence Productions

Tracklist

  1. KARVDEN
  2. BLEIZKEN
  3. ARGOAT
  4. NOZWELER
  5. HUELGOAT
  6. DISHUALDER
  7. DUADENN
  8. STEUZIADUR
  9. ARVESTAL

Line up

  • Loïc Cellier: vocals, guitars, bass, drums

Voto medio utenti

Dopo quasi venticinque anni di carriera, i francesi Belenos si confermano tra i migliori esponenti del pagan / viking metal mondiale a discapito di una fama ed una notorietà che non hanno mai davvero arriso a Loïc Cellier, padre e padrone del progetto transalpino, per motivi che, lo ammetto, faccio fatica a capire considerando la qualità media sempre elevata della sua produzione.
Il nuovo "Argoat", l'ottavo capitolo della saga Belenos, è un lavoro praticamente "perfetto": melodie possenti e senza tempo, songwriting studiato nei minimi dettagli per esaltare la sensazione di epicità che trasuda da ogni passaggio, sapiente alternanza tra violentissimi richiami al black metal oltranzista e passaggi cadenzati il cui fascino trasuda impetuoso ed al quale è impossibile resistere vista la sua forza evocativa e l'orgoglioso richiamo alla tradizione europea della nostra cultura.
Al centro di tutto questo, poi, ci sono i brani.
Ogni pezzo è ricco di idee e di passaggi che lasciano il segno, ogni nota di chitarra ti proietta letteralmente sul campo di battaglia grazie alla sua intransigenza, tutti i cori sono al posto giusto ed esaltano il pathos generale di tutto il lavoro, tutte le melodie sono in grado di tramettere quella sensazione di purezza e rabbia che sempre, a mio avviso, dovrebbero essere alla base di un genere come il pagan all'interno del quale, invece, spesso ci si perde in facilonerie o atmosfere da birreria che fanno solo il male di un suono, altrimenti, bellissimo.
Belenos, fortunatamente, conosce benissimo il vero significato di questa musica.
I suoi riferimenti, che vanno da Bathory a Windir senza dimenticare Falkenbach, sono quelli corretti.
La sua personalità forte ed evidente in ogni frangente, così come il suo spirito e la sua capacità di essere un vero guerriero ancora oggi nel 2019 quando l'immondizia ha ormai seppellito il nostro pianeta.
"Argoat", senza girarci ancora intorno, è quanto di meglio oggi possiate ascoltare in ambito viking: guerresco, finemente arrangiato, possente ed onirico nei suoi arpeggi vi accompagnerà in un viaggio indietro nel tempo quando la parola "valore" aveva ancora un significato.

Rendiamo i nostri onori ad un vero maestro.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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