Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2019
Durata:49 min.
Etichetta:Jolly Roger Records

Tracklist

  1. LONG TIME LOVER
  2. THE DISTANCE
  3. LITTLE PIGGY WILL
  4. SANTANA (A FREEDOM SONG)
  5. EPIPHANY

Line up

  • Dario Federici: vocals, keyboards
  • Simone Sgarzi: guitar
  • Davide Mosca: guitar
  • Marco Braschi: bass
  • Lorenzo Guardigli: drums

Voto medio utenti

La denominazione è quantomeno singolare (in realtà Aldi è l’acronimo di Awesome Lysergic Dream Innovation … personalmente, però, mi piace molto anche come si presenta nella sua versione italofona …), ma a sorprendere davvero è la qualità e la perizia con cui questo quintetto ravennate affronta la materia prog-rock “classica”, dosando ad arte devozione e ispirazione.
Uscito nel 2017 in forma autoprodotta, “QuasAr” si offre oggi all’esigente apparato cardio-uditivo degli estimatori del settore grazie alla benemerita attività discografica della Jolly Roger Records, che decide di pubblicarlo nuovamente, remixato e rimasterizzato, a beneficio di chi, come il sottoscritto, si era “colpevolmente” perso un gioiellino in note di tale portata.
Abbeverandosi all’inestimabile fonte di Pink Floyd, Yes, Genesis e PFM, gli Aldi dallo Spazio sfornano un dischetto di enorme suggestione emozionale, capace di onorare la “storia” senza forzature o fastidiose nostalgie, di creare atmosfere liquide e sospese, ricami delicati e scatti improvvisi, il tutto sorvolando sui suoni immarcescibili dei numi tutelari con una sensibilità rara, impossibile da simulare.
Un albo dal grande respiro artistico, insomma, inaugurato dalle vibranti pulsazioni, a tratti quasi hard-rock, di “Long time lover” e poi alimentato dall’immaginifica suiteThe distance”, in cui far convivere felicemente armonie espanse di scuola space-rock, vaporose e incombenti nubi psych e addirittura vaghi barlumi di doom, incastonati in una struttura musicale di fronte alla quale è veramente arduo contenere l’entusiasmo.
Il clima sixties, tra Beatles, Hendrix e Byrds, della magnetica “Little Piggy Will”, aggiunge altre scosse sensoriali all’ascolto, amplificate ulteriormente dal senso di “libertà” jazz-latin-rock evocato da “Santana (A freedom song)”, una sorta di happening sonico ad elevato potere di coinvolgimento.
Il lungo e variegato atto conclusivo, denominato “Epiphany”, dimostra ancora una volta in maniera inequivocabile la cultura, il talento e la classe dei nostri, impegnati con innata disinvoltura a fondere Tangerine Dream, Pink Floyd, PFM e New Trolls in un’unica fascinosa entità sonica, assoggettata al concetto superiore della “forma-canzone” nonostante la creatività e l’imprevedibilità dei temi proposti.
QuasAr” è dunque un esempio di come la purezza del rock progressivo può ancora riservare intense e stupefacenti emozioni, collocando gli Aldi dallo Spazio tra i fausti propugnatori della musica “senza tempo”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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