Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:42 min.

Tracklist

  1. BLACK TEARS
  2. THE COVENANT
  3. SACRILEGIOUS
  4. DETHRONED
  5. SINNER
  6. R.I.P.
  7. AS ABOVE, SO BELOW
  8. THIS IS GONNA HURT
  9. FEAR ME, FEED ME
  10. MARKED
  11. CURTAINS
  12. FALL (THE COVENANT PART II)

Line up

  • Andrea “Andy” Pali: vocals
  • Daniele “Bobo” Monaldi: guitars
  • Valerio “Vaela” Quirini: guitars
  • Diego “Dydo” Nardelli: bass
  • Enrico “Enry” Rivetti: drums

Voto medio utenti

Dopo l'esordio del 2016 intitolato "Promises", tornano sul mercato con il loro secondo album gli SHARKS IN YOUR MOUTH, un disco dalle diverse sfaccettature, con caratteristiche che ho gradito fin da subito ed altre che mi sono state un po' indigeste.

Al pari delle loro dichiarazioni introduttive a questo "Sacrilegious", alcune a mio avviso di buon auspicio ("...è stato composto in totale armonia e divertimento, senza produttori ed editori. È il risultato del lavoro di cinque fratelli che formano una band..." ed altre nettamente fuori luogo ("...restando nel genere metal, ci siamo spostati verso sonorità più progressive e mature rispetto al disco precedente..."); quindi state dicendo che un certo stile di metalcore sia immaturo, buono giusto per 12enni o liceali? magari i vostri brani possono avere un approccio ed un risultato più maturo rispetto agli anni precedenti, ma bollare in maniera così superficiale quello che si suonava fino a ieri non mi è piaciuto, al netto del djent-post rock proposto oggi che poi così progressivo parte un paio di eccezioni non mi pare affatto e chissà che col terzo disco escano dichiarazioni del tipo "non suoniamo più quella roba djent del lavoro precedente, ci siamo spostati su musica più matura...".

Meglio lasciar parlare la musica.
Siamo di fronte ad un concept ambientato nell'Italia centrale del 1799 e, a dire il vero, ascoltando il disco non si ha alcun riferimento a tale periodo od ambientazione, mi viene più in mente una scena suburbana contemporanea di Los Angeles, tra bidoni che bruciano ed un mare di cemento.



In ogni caso il video è ben realizzato.
Nei 42 minuti che compongono "Sacrilegious" si hanno diversi saliscendi, caratterizzati da brani più indovinati e "maturi", dato che quest'aggettivo piace, ad altri decisamente banali e stereotipati, vedasi i cori di bambini di "This is Gonna Hurt", se vogliamo questi sì piuttosto adolescenziali.
Molto meglio il rap-metal violento ed aggressivo di "Fear me, Feed me" o le sinistre atmosfere di "Dethroned", un brano di infusione post-metal impreziosito dai virtuosismi chitarristici di Daniele Gottardo, unico guest presente sul disco, in cui ho oltremodo apprezzato le eclettiche vocals di Andrea Pali, a suo agio sia nelle urla di uno scream a metà con il growl e le proverbiali difficoltà, per i suoi colleghi, di un cantato pulito.

Molto buona la produzione, sound adeguato così come la preparazione della band che dimostra perlomeno dai solchi virtuali di questi mp3 una coesione non indifferente.

Bella la doppietta finale, con l'apocalittica "Marked" e la conclusiva e questa sì progressivamente aperta"Fall - The Covenant Part II" a chiudere un lavoro ancora non totalmente centrato ma che già offre una solida realtà e lascia del tutto aperte le speranze (certezze?) per ulteriori miglioramenti.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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