Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:9 min.

Tracklist

  1. JUKAI
  2. NEED TO KILL

Line up

  • Dave: guitars, vocals
  • Laccio: drums
  • Davide Galletti: bass
  • Bomber: guitars

Voto medio utenti

Il loro disco full length del 2017 "Nemesis" mi aveva davvero fatto innamorare dei liguri LAST RITES, autori di un elegante e feroce mix tra thrash e death metal, maturo che ma allo stesso tempo non si perde in fronzoli, pestando duro dove c'è da battere e mantenendo sempre una melodia...sinistra, malevole, negativa, quasi malinconica, rendendo la loro musica così avvolgente ed efficace.

A metà 2019 questo breve EP di due brani conferisce una grande continuità al tutto, sin dal titolo "In Death's Embrace", assolutamente angosciante e depressivo, fino alla qualità dei pezzi proposti, di assoluto ed incredibile valore.

"Jukai", di cui è stato estratto anche un video che vedete in calce a questa recensione, è ovviamente dedicato a "la foresta dei suicidi", il film che paga tributo alla celebre foresta Aokigahara situata ai piedi del monte Fuji, in Giappone, tristemente nota per essere il luogo in cui tantissime persone vanno a porre fine alla loro esistenza.
Tale angoscia è perfettamente esplicata anche musicalmente ed i riffs taglientissimi insieme all'arpeggio finale riescono a trasporre quest'ansia della ricerca e della rassegnazione ultima.
Musicalmente possiamo inquadrarci in dei Kreator incattiviti a suon di Carcass del periodo d'oro e spruzzate dei Death di "Human", insomma i maestri sono davvero ottimi.

I Last Rites non si limitano a copiare ed assemblare però, dimostrano grande maturità e continuità di songwriting e soprattutto suonano in maniera impeccabile, dinamica, deflagrante. Il che emerge alla grande anche nell'altro brano intitolato "Need to Kill", assai più efferato e meno propenso ai "facili" sentimentalismi, come sempre caratterizzato da melodie che accompagnano le urla assassine della voce di Dave ed assoli indovinati e di grande presa che si muovono flessuosi in un incedere death metal marziale e feroce.

Una sorta di dicotomia sulla morte, quando ricercata tramite il suicidio nel primo brano, quanto inflitta sugli altri tramite uccisione nel secondo.

Assolutamente al top della produzione metal estrema italica, e non solo.

Di nuovo, aprite gli occhi.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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