Akantha - Baptism in Psychical Analects

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:36 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. CATHARSIS FROM KATARA AND ANATHEMA
  2. THE COLOSSAL CRISIS OF ANAX
  3. THE MONOTHEISTIC PHARAOH
  4. HEROIC
  5. THESIS AND ANTITHESIS
  6. LETHARGY

Line up

  • Athanasios: guitars, vocals, bass
  • S.: drums

Voto medio utenti

Stanchi degli ultimi trend del metal estremo?
Il nuovo corso del duo nordico Fenriz e Nocturno Culto vi provoca conati di vomito, oppure sentire le prime fatiche dei Gorgoroth vi fa correre la lacrimuccia?
Adesso gioite, perché c’è un duo ellenico che pare cristallizzare un’epoca, ovvero quella della seconda ondata della nera fiamma originata in Scandinavia.
Secondo full per questa coppia diabolica che farà la felicità di molti che sono cresciuti con gli album dei demoni del nord.
L’opener “Katharsis from katara and anathema”, é lampante in tal senso; ovvero riffing zanzaroso, produzione volutamente sporca come da tradizione e blast beats.
Qui non troverete voci pulite, coretti o tastierine, ma sano e selvaggio screaming, melodie dissonanti e un bel mid tempo roccioso a inframezzare un black metal scolpito negli anni 90.
The colossal crisix of anax”, è assalto bestiale, demoniaco e feroce, nessuno spazio ad aperture ma solo distruzione.
La batteria è innestata in un continuo blast beat, le chitarre zanzarose e il basso appena percettibile, mentre lo screming è lacerante e bestiale.
Heroic” è un mid tempo roccioso, con una vena epica virata al nero, sembra di sentire echi degli Immortal e qualche reminiscenza dei Dissection nelle trame di chitarra.
La band non sa correre solo veloce, ma anche ricreare pathos e orgoglio demoniaco, poi riprende a devastare le orecchie con sfuriate in blast beats.
Thesis and antithesis” rispolvera lo stile svedese, basta sentire il riffing portante della chitarra, la batteria non ha un attimo di cedimento; lo screaming é bestiale e ferocissimo
Lethargy” è un proiettile che sembra scaturito dalle prime composizioni del conte più noto del black scandinavo.
Trame ossessive e monotone di chitarra, batteria appena percettibile in un andamento veloce e screaming.
Quasi alla conclusione del brano il tempo diventa lento, pesantissimo, un ferale doom/black metal scandito da rintocchi lugubri di campana e una coda acustica.
Un album che non ha e non vuole novità ma continuare una solida tradizione e culto, quello per la nera fiamma.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 giu 2019 alle 19:42

Confermo Emi, ma ho voluto dare quel voto, perché personalmente avrei voluto qualcosina in più di personalità anche se é un bel disco e reputo il brano "Thesis and antithesis" un gran brano

Inserito il 25 giu 2019 alle 18:41

Album, nerissimo e gelido … suona ininterrottamente in casa mia (prima in digitale e ora in supporto fisico) … però 7 è un po' pochino … Long Live The Black Flame

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