Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Profound Lore Records

Tracklist

  1. SEIZING THE THRONE
  2. THE BANDAR SIGN
  3. PALEOLITHIC
  4. PROCESSION OF THE EQUINOXES
  5. THE ANTECHAMBER
  6. THE RETURN OF THE LOST KEY
  7. APOTHEOSIS
  8. AEON OF THE ANCIENT ONES
  9. NUMBER 9

Line up

  • Mike Browning: Vocals, Drums
  • Daniel Tucker: Bass
  • Belial Koblak: Guitars
  • Demian Heftel: Guitars
  • Josh Holdren: Keyboards

Voto medio utenti

“The key” e “Thresholds” sono due capisaldi del death metal dei primi anni 90 la cui attualità non accenna a diminuire col passare del tempo. Purtroppo i litigi interni alla band fra Mike Browning da una parte e Louis Panzer e il resto della band dall’altra, ci hanno negato la possibilità di godere di ulteriori lavori della band floridiana. Il ritorno sulle scene della band nel 1999 con la pubblicazione dell’insipido “Ethereal tomb” (ovviamente senza la presenza di Browning) è letteralmente passato inosservato ai più nonostante sia uscito per Season of Mist ed ha portato ad un repentino scioglimento.

Nel frattempo Mike Browning si è dato parecchio da fare lavorando a lungo nei brutali Acheron e, soprattutto, con gli After Death coi quali ha riproposto per anni in tour brani dei suoi ex-soci utilizzando il moniker Nocturnus AD. (N.d.r: ho avuto modo di vederli esibire in questa formazione nell’ormai lontano 2008 in un locale a Milano), ma senza pubblicare materiale inedito.
Fino ad oggi.

“Paradox” è dunque il debutto di questa nuova/vecchia band, band che non fa mistero di volersi ricollegare al retaggio storico/musicale dei fu Nocturnus. Basti osservare la copertina sci-fi, la quale richiama alla memoria in maniera fin troppo sfacciata quella di “The key”, che è una palese affermazione di intenti, una “rivendicazione ” se vogliamo, dei Nocturnus AD di voler recuperare l’eredità musicale della vecchia band di Mike.

Sebbene le intenzioni di riportare in auge quelle sonorità ci siano tutte, così come alcune reminiscenze a la Morbid Angel (band in cui Mike Browning ha suonato nel periodo 1986-91) “Paradox” risulta in diversi passaggi ostico da digerire, mancando di quella ariosità e “spazialità” dei lavori dei Nocturnus.

Attenzione non sto dicendo che è un brutto disco, tutt’altro. Brani come “Seizing the throne”, “Paleolithic”, “Aeon of the ancient ones” (probabilmente la mia favorita del lotto) e “Number 9” sono buoni ma nel complesso la band mostra la tendenza a complicarsi troppo la vita, appesantendo oltremisura la struttura e gli arrangiamenti delle canzoni, “distraendo” l’ascoltatore.

Esaurito l’effetto nostalgia, quel che resta è una manciata di canzoni scritte alla sana, buona e vecchia tradizione della scuola death americana ma a cui manca quel quid in più per primeggiare fra le uscite di questo 2019.

In ogni caso: “ben tornato Mike”.

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