Copertina 4

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:57 min.
Etichetta:Black Lion Records

Tracklist

  1. IMPERIAL DAWN
  2. SET NAKT HEH
  3. VOW OF THE EXILED
  4. A SUMMONING TO WAR
  5. HORDES RIDE
  6. AN ENSIGN CONSIGNED
  7. PAX IMPERIALIS
  8. BY LUCIFERS CROWN
  9. OF STONE AND TEARS
  10. AEOLIAN SUPREMACY
  11. OF SETTING SUNS AND RISING MOON

Line up

  • Tarkan Alp - Vocals
  • Chris Maudling - Guitars
  • Jonny Maudling - Keyboards/synths
  • Alistair MacLatchy - Bass
  • Paul "Wak" Jackson - Drums

Voto medio utenti

Chi si ricorda dei Bal Sagoth? Spero in pochi; chi ne sentiva la mancanza? Credo meno di pochi … chi aveva l’esigenza di un loro ritorno? Spero nessuno … Perché questo incipit? Semplicemente perché oggi vi parlo dei Kull, ovvero dei quattro quinti dei Bal Sagoth (ad esclusione del cantante Byron Roberts) che hanno deciso di tornare sul mercato sotto nuove spoglie, ovvero quelle dei Kull … Per il sottoscritto, della discografia dei Bal Sagoth , si salva solo il discreto debut “A Black Moon Broads Over Lemuria” e il seguente "Starfire ..." , dopodiché da “Battle Magic” in poi , il declino è stato rapido e inevitabile … Questo “Exile” altro non è che la continuazione dell’ultimo orrendo “The Chtonian Chronicles” e infatti pare proprio che i fratelli Chris e Jonny Maudling avessero scritto questo materiale come nuovo album dei Bal Sagoth … Se proprio volete avventurarvi in questo sconcertante concentrato di inutilità cosa troverete? Troverete del black sinfonico di serie Z, dove delle ritmiche semplici si incastrano su partiture folkeggianti da sagra di paese, un po’ come se i peggiori Korpiklaani incontrassero i Carach Angren meno ispirati, con delle parti sinfoniche a la Therion, ma suonate con la tastiera bontempi della nipotina del chitarrista … Le vocals sono sfiatate e fastidiose e la produzione, che dovrebbe essere grossa e magniloquente, assomiglia più alla potenza di un anoressico … Riuscire ad uscire da questa tortura sonora lunga quasi un’ora è un impresa per veri masochisti, io sono arrivato alla fine solo per “professionalità” e dovere di cronaca, ma non mi sono azzardato a tanto una seconda volta … Sinceramente mi sconcerta, più che stupire, aver letto delle recensioni positive di questo lavoro, soprattutto alla luce dell'enorme qualità dell'attuale scena estrema. Comunque sia alla fine di questa estenuante agonia sonora da salvare resta solo l’intro e la stupenda copertina … Addio

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