Copertina 7,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2019
Durata:40 min.
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. KNEEL TO NOTHING
  2. SIGNALS ERASED
  3. BEYOND SIGHT
  4. BLACK BLOOMS (FEAT. SERJ TANKIAN)
  5. TIME CORRODED
  6. DOWN THE ROAD
  7. SOME OTHER RAINBOW PART 1
  8. STRANGLED WORDS
  9. SOME OTHER RAINBOW PART 2

Line up

  • Lorenzo Esposito Fornasari: vocals, keys
  • Carmelo Pipitone: guitars
  • Colin Edwin: bass
  • Pat Mastelotto: drums

Voto medio utenti

È un ritorno dalla forte vocazione alternative quello degli O.R.k., supergruppo - formalmente italiano - che annovera tra i suoi componenti Pat Mastelotto (King Crimson) e Colin Edwin (ex-Porcupine Tree).

Già dalle prime note di “Kneel To Nothing” si riconoscono certe idee degli A Perfect Circle filtrate con personalità dalla lente progressiva dei sopraccitati Porcupine Tree e King Crimson. Il Re Cremisi (quello degli Anni Ottanta e quello heavy di inizio millennio) torna prepotentemente anche nella successiva “Signals Erased”, prima di un deciso passo indietro in termini di BPM e di dB che caratterizzerà tutta la sezione centrale di “Ramagehead”.

L’intima e ricercata “Beyond Sight” sfocia in “Black Blooms”, che spicca per l’intensità della performance di Serj Tankian (System Of A Down). “Time Corroded” alterna 7/8 e 6/8 in maniera non particolarmente incisiva - nonostante un barlume di fascino nell’intermezzo - facendo il paio con “Down The Road”, in cui scorgiamo lo spettro di Steven Wilson sia nelle linee vocali che nelle aperture strumentali.

La coda del full-length è oggettivamente inattaccabile. Si parte con la struggente “Some Other Rainbow (Part 1)” che prelude a “Strangled Words”, figlia del grunge più ruvido. “Some Other Rainbow (Part 2)” riesce ad essere enigmatica e risolutiva allo stesso tempo (merito forse anche degli archi, ndr), perfetta chiusura di un album che scorre decisamente bene.

Un unico appunto: avrei preferito una produzione più patinata e meno “indie”, ma si tratta di una considerazione personale che va oltre la valutazione in calce.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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