Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:34 min.
Etichetta:20 Buck Spin

Tracklist

  1. CORPSE MAGICIAN
  2. FRIGHTS
  3. DEATH CHAMBER
  4. IN THE DARK IT GLOWS
  5. SHRIEKS AND CREAKS
  6. FULZZI
  7. BLUE LABYRINTH (FOGMAZE)
  8. STROBE ROOM
  9. LET THE CREEPS INSIDE
  10. VIDEO 1 (LATE FEES)
  11. ASYLUM HEAD
  12. NEON SHADOWS

Line up

  • Slasher Dave: all instruments

Voto medio utenti

Noto forse ai nostri lettori più attenti per la sua militanza negli Acid Witch, Slasher Dave esce oggi con "Frights", quarto lavoro del progetto solista che porta il suo nome e che esplora territori musicali ben lontani dalla band madre. Slasher Dave infatti con questo progetto abbandona il doom/death acido per dedicarsi interamente alla synth music che affonda le proprie radici nei film horror degli anni '80, ed in particolare si rifa ad artisti del calibro di John Carpenter, Fabio Frizzi e Goblin: in 12 tracce strumentali vengono riversate l'angoscia ed il senso di paura tipici delle colonne sonore degli slasher che tanto hanno influenzato una miriade di band metal, dove sono certo i sintetizzatori con i loro suoni freddi e cupi a dettare legge, talvolta coadiuvati da riff di chitarra distorti o da qualche spezzone di film. Il risultato finale è più che buono, grazie a brani come "Shrieks And Creaks", "Corpse Magician", "Fulzzi" (gioco di parole tra Fulci e Frizzi e sincero omaggio alle colonne sonore di film come "E tu vivrai nel terrore - l'aldilà" o "Zombi 2") o "Asylum Head", brani capaci di riportare la mente indietro nel tempo all'epoca in cui il cinema horror partoriva i propri capolavori, divenuti immortali anche per merito delle loro colonne sonore.
In un periodo storico come quello attuale in cui è in atto un continuo riciclo e richiamo alla musica elettronica anni '80, con il conseguente ed imminente rischio di saturazione, Slasher Dave riesce a ritagliarsi la sua piccola nicchia proponendo il suo personale e certamente sentito tributo ad un'epoca e a delle sonorità che certo lo hanno influenzato profondamente e visto crescere. Se amate le colonne sonore retrò, dategli una chance.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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