Huntress: Stregata dal Metal!

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Con il loro debut album Spell Eater sono già diventati una delle band più discusse del momento.
Eccovi la nostra intervista a Jill Janus, cantante e master-mind degli americani Huntress.

Benvenuta tra le pagine del nostro portale, Jill. Vuoi cominciare dal presentarci la band?
Gli Huntress provengono direttamente dal sud della California e affondano le loro radici nell’Heavy Metal. Siamo un quintetto spesso descritto come melodic death thrash.
Cosa ti ha spinto a realizzare questo progetto?
Ho sempre sognato di essere la front-woman di una band metal, sin da quando ero una ragazzina. Mi ci sono voluti circa dieci anni per riuscire a trovare delle persone in linea con il mio talento musicale. Condividiamo lo stesso modo di intendere le cose. Sono nata per cantare heavy metal. Ne sono certa, è il mio unico obiettivo e l’unica ragione per cui esisto.
Il nome Huntress è un tributo ad Artemide, Dea della caccia. E’ stata una scelta influenzata dal mio credo Pagano.
La tua carriera è iniziata come soprano lirico, adesso il tuo ruolo è cambiato abbastanza. Come e perché hai deciso di cambiare la tua prospettiva?
Sono nata con una estensione vocale di quattro ottave, un soprano di coloratura, non proprio un soprano lirico come ad esempio quelle donne grasse che fanno piangere i delfini e rompono vetri indossando in testa un elmo vichingo. E non sono nemmeno una di quelle ragazze smilze che emette gemiti come una banshee. Mia madre si accorse che avevo una bella voce e da bambina mi ha condotto spesso a delle audizioni. Stavo lavorando in una produzione d’opera quando ho registrato i miei primi pezzi thrash. Il Metal è stato sempre il mio vero amore. Mi ci è voluto un bel po’ per riuscire a liberarmi dal teatro. La mia formazione classica è adesso la base su cui elaboro i miei screams. Guardandomi indietro adesso ha tutto un senso.
Hai avuto l’opportunità di lavorare sia in Europa che negli Stati Uniti, quali sono le differenze maggiori che hai notato in ambito musicale in queste due diverse aree?
Huntress è una band totalmente nuova. Abbiamo realizzato soltanto due tour nazionali e abbiamo appena iniziato a esibirci nei festival europei. Avendo da poco realizzato il nostro debut album “Spell Eater”, si mormora molto di noi, quindi dobbiamo metterci alla prova. E’ stato strano, posso dirti questo! E’ stata come un’esperienza surreale, a volte persino terrificante a causa dei fanatici presenti agli show. C’è una bizzarra ossessione attorno Huntress. Noi dobbiamo soltanto continuare a fare ciò che amiamo senza mai scendere a compromessi. Sinora sia gli Stati Uniti che l’Europa ci hanno accolti a braccia aperte. Ma abbiamo ancora una lunga strada da percorrere davanti a noi.
La musica degli Huntress è un mix di heavy, black e –in un certo senso- pagan metal. E’ nata da una scelta ponderata o anche qui alla base c’è un sortilegio?
Noi amiamo il black, il trash e il death metal, e questa passione si ripercuote in quello che scriviamo. Inoltre ho una connessione materiale con i miei testi. Attraversano una sottile linea blu e vengono fuori per brillare sopra il mio capo. Sono posseduta da Crone. E’ lei ha dirigere lo show.
Parliamo di Spell Eater, di cosa ci parla l’album?
E’ un piccolo tributo ai sortilegi e agli arcani. Sono una strega che ama l’heavy metal, l’occulto prospera all’interno dell’album. C’è un intreccio di segreti nei brani, ogni pezzo ha un filo che lo lega al mio cuore sanguinante. Il mio sangue continuerà sempre a scorrere per Spell Eater. E’ la più profonda creazione della mia vita. Ma non rimarrà l’unica, ho ancora moltissimi pezzi da dare alla luce.
Qual è la canzone di Spell Eater che ti rappresenta di più?
Il pezzo che più mi rappresenta è “Spell Eater”. Chissà, forse un giorno rivelerò il perché. Ma quel giorno non è oggi. Non voglio ancora svelare il segreto!
Nell’album ho notato, e ho sentito anche, qualcosa di italiano, giusto?
Certamente! Pronuncio in continuazione “La Strega” in Aradia. E’ un tributo alla Regina delle Streghe, Aradia, la cui leggenda ebbe origine proprio in Italia, in Toscana.
Vi vedremo anche da queste parti allora?
Si, annunceremo le date del tour degli Huntress molto presto. Pensiamo di esibirci in Italia questo autunno!
E’ tempo di andare, grazie Jill, vuoi aggiungere qualcosa per salutare i nostri lettori?
Grazie per la vostra fede negli Huntress. Hail Metal!
Intervista a cura di Salvatore Sanzio

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