The Murder of my Sweet

Dopo aver recensito il loro album d'esordio, intitolato Divanity, ho avuto il piacere di scambiare due parole con i The Murder of my Sweet, la new sensation del metal cantato al femminile, che la nostrana Frontiers sta giustamente spingendo con energia. E sono di questi giorni i primi successi di classifica di una band che sembra avere nella bella e brava Angelica proprio il suo marchio di fabbrica, unito a sonorità metal melodiche e potenti allo stesso tempo. E' proprio con Angelica ed il drummer Daniel Flores che ho avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere, scoprendo due persone disponibili e piacevoli. Ecco cosa ne è uscito fuori...

Ciao ragazzi, e benvenuti sulle pagine nel rinato Metal.it!!! Prima di tutto, i miei personali complimenti per il vostro debutto! Ho trovato il sound fresco, nuovo eppur coerente con il mercato metal di questo periodo. Come definireste il vostro genere?
Angelica: grazie, sono felice che ti sia piaciuto l’album. Di base suoniamo musica pop/rock influenzata da film e colonne sonore. Le nostre canzoni consistono di grandi ritornelli, forti melodie ed heavy riffs, e sembrano piacere sia al metallaro che all’ascoltatore mainstream. Credo che il nostro sound sia ricco di influenze ma distintamente unico se paragonato ad altre band con cantanti femminili.
Potreste raccontarci le origini del vostro nome, e del nome dell’album?
Daniel: amiamo i film noir, e volevamo qualcosa che non fosse lontano da quello stile. I vestiti e il monicker sono direttamente influenzati da quello. Se hai una band che si chiama “The Murder of my Sweet”, allora hai bisogno di un titolo per l’album che sia molto progressivo, e cosa meglio di una parola ibrida (creata in maniera deliziosa), un mix di DIVA, VANITY e DIVINE? Tutte queste parole definiscono ciò che siamo in questo album, così è stata una combinazione perfetta per noi.
Com’è stata formata la band? Qual è la storia dietro i The Murder of my Sweet?
D: è molto particolare il modo in cui ci siamo formati, come band e in questo album. Gli strumentisti sono stati scelti per le loro enormi abilità, e soprattutto perché siamo grandi amici. Ho incontrato Andreas Lindahl mentre lavoravo con la band danese Zool, Daniel Palmqvist è un amico di vecchia data, collaboratore in molti degli album che ho realizzato nel mio studio Sound vs Silence e Johan era lì dai tempi dei Mind’s Eye. Angelica aveva una grande reputazione qui a Stoccolma, e quando un mio amico me la raccomandò per la band io non ero molto interessato, perché molte delle cantanti con cui avevo collaborato erano difficili da gestire, magari molto belle e poco altro. Ma Angelica era esattamente l’opposto, aveva entrambi le qualità! Ha cantato il primo verso di “Kiss of Death” ed è stato abbastanza per me. Dovevo averla nella band!
Ho visto molti risultati importanti nelle classifiche e nelle recensioni in mezza Europa. Vi aspettavate tutto questo?
D: devo essere onesto, dopo un po’ ero proprio sbalordito di cosa siamo stati in grado di realizzare. Quindi sì, potevo predire alcuni dei risultati, ma le posizioni in classifica sono difficili da predire, perché è il pubblico che decide cosa gli piace, ma finora siamo tutti molto soddisfatti del risultato.
Quanto e come ha lavorato la vostra label per la promozione del prodotto?
A: abbiamo un rapporto stupendo con la Frontiers e loro sono stati davvero deliziosi con noi, ma onestamente parlando, sono entrati nel progetto molto dopo rispetto a quando abbiamo cominciato a proporre le canzoni via myspace e da noi stessi. Ma loro ci hanno fornito la spinta extra che non avremmo avuto da soli, e siamo molto felici della collaborazione.
Adesso, credo che sarà ora di andare in tour! Avete già progetti in merito?
A: abbiamo un paio di promoters in Europa che stanno lavorando per portarci in tour, e noi siamo molto ansiosi di partire ed incontrare i nostri fans! Spero che faremo alcuni festivals quest’estate, e sarebbe bello fare alcuni opening. Mi piacerebbe venire a suonare in Italia e rockeggiare nei clubs a Roma! Ho sentito dire che è una città davvero bella.
Ok, datemi tre nomi di bands che hanno ispirato voi ed il vostro stile musicale.
D: beh, è molto difficile limitarsi a tre. Per adesso ascolto molto David Bowie (“Heathen”) e l’ultimo disco di Ozzy (“Black Rain”). Phil Collins è un artista che ammiro molto perché quello che fa è sempre molto professionale, lo stesso vale per Kip Winger ed i suoi album solisti. John Williams, Danny Elfman ed Alan Silvestri sono creatori di colonne sonore che amo e che ascolto da moltissimi anni.
Arrivare al successo in modo così inaspettato può causare problemi imprevisti, o la vita continua com’era 6 mesi fa?
A: la mia vita è più o meno la stessa di 6 mesi fa. Non dormo quanto vorrei ma spero di riuscire a tagliare col mio lavoro diurno quando l’album sarà fuori e avremo pronti un paio di tour ;). Ma devo dire che è una bella botta di ego aprire il myspace e leggere tutti i commenti e le e-mail che arrivano, e questo mi ripaga per il sonno perso!
Daniel, dove avete trovato Angelica? Ha una voce molto particolare ed affascinante…
D: sì, ha una voce davvero unica, non il tipo di voce che ti aspetteresti in una rock band, eppure si adatta perfettamente. È stata una delle cose che mi ha colpito quando è venuta a fare l’audizione. Alcuni hanno detto che sembra Celine Dion che suona con Ozzy e devo dire che il paragone calza. Ha una voce molto calda e sensuale, ed è bellissima quando la mescoli con una musica pesante ma piena di parti complesse.
Ok, le ultime parole sono per voi! Salutate i vostri fans italiani e, ovviamente, i lettori di Metal.it!!!
A: vorrei ringraziarvi tanto per aver letto questa bella intervista, quindi se vi piacciono le nostre canzoni andate e comprate l’album! Abbiamo creato un bel booklet con immagini fantastiche e tutti i testi, perché vogliamo che “Divanity” diventi un’esperienza, sia per le orecchie che per gli occhi. Ma soprattutto, ROCK ON E DIVERTITEVI, CI VEDIAMO IN TOUR!!!

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Intervista a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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